Pietracamela. Non tarda ad arrivare la replica del sindaco di Pietracamela Antonio Di Giustino, che risponde alle provocazioni lanciate ieri dal senatore Paolo Tancredi in merito alla vicenda relativa agli impianti di risalita dei Prati di Tivo.
Il politico ha infatti accusato il Comune di Pietracamela di non aver mai collaborato alla soluzione delle difficoltà incontrate. Non solo. secondo Tancredi, i cavilli burocratici sollevati dal Comune di Isola del Gran Sasso sarebbero stati addirittura suggeriti dallo stesso Comune, tanto da spingere il senatore a chiedersi se Pietracamela sia realmente interessata al funzionamento degli impianti dei Prati di Tivo.
Di tutt’altro avviso Antonio Di Giustino, che sostiene, per quanto sono le sue competenze territoriali, di aver manifestato e perseguito collaborazione per lo sviluppo del suo territorio e in particolare dei Prati di Tivo. Secondo il primo cittadino, le criticità in causa sarebbero piuttosto due.
“La stazione a monte della nuova cabinovia – spiega Di Giustino in una nota – gravida sul territorio del Comune di Isola del Gran Sasso. E’ stato chiarito dal comune stesso di Pietreacamela non per “boicottare”, ma per stabilire le giuste competenze al riguardo come di norma. L’agibiltà richiesta recentemente, con accatastamento da parte della Gran Sasso Teramano della stazione a monte della nuova cabinovia, può essere rilasciata dal Comune di Pietracamela non avendo quest’ultimo competenze territoriali?”.
Ma non è tutto. Di Giustino ricorda anche che la stazione della vecchia seggiovia, invece, è per una porzione inferiore di un decimo sul territorio di Pietracamela, come classificato da organi di controllo territoriali sovracomunali e confermato da indagini tecniche avviate da soggetti privati.
“Per parte dell’edificio, inferiore di un decimo circa – fa sapere -, l’amministrazione comunale ha nelle sue funzioni applicato la legge regionale degli impianti di risalita, essendo la sua vita ed uso legati alla funzione della vecchia seggiovia, andata in disuso e demolita. Pertanto ha chiesto alla Siget Società, soggetto privato che detiene il possesso dell’immobile, il ripristino ambientale per raggiungere il fine di aquisire e mettere a disposizione, per quelli che sono i suoi diritti, l’immobile al funzionamento della nuova cabinovia”.
Stando a quanto ricorda da Di Giustino, un anno fa l’amministrazione di Pietracamela avrebbe deliberato in linea con i suoi intendimenti per l’attività della cabinovia che l’uso di questo edificio doveva essere legato al funzionamento della nuova cabinovia stessa.
“A questo punto – lamenta il sindaco – deduco che il senatore Tancredi non conosce a fondo l’argomento ed è anche male informato. Non ho capito cosa intende quando parla di “mancata collaborazione” e mi imputa responsabilità dirette che non mi riguardano. Lo invito ad indicarmi fattivamente quale soluzione amministrativa trasparente e legale si deve attuare per curare gli interessi collettivi e non di “privati” che alla fine sono in condizione di determinare la funzione della cabinovia,visto che la legge impone la presenza a monte dell’impianto di risalita di un posto di ricovero e servizi. Il sindaco di Pietracamela per ben due anni, prevedendo le problematiche, ha condotto unna trattativa con il privato per evitare la crisi ed è stato lasciato solo, non raggiungendo risultati! Perchè? Infine ancora non ho capito come mai sono stati eseguiti lavori pubblici da Società Pubblica con fondi Europei Fas, finalizzate per opere pubbliche e di pubblica utilità, che per essere in attività deve essere asservita ad un gestore privato che gestisci privatamente i sevizi! Qualcuno mi dovrà pure rispondere! Inoltre il senatore deve capire che consensi e solidarietà degli operatori e commercianti dei Parti di Tivo non mi mancano assolutamente e mi vengono manifestati ogni giorno. Operatori e imprenditori sono stanchi delle cosidette “furbate” attuate da personaggi noti e protetti”.