Roseto, Sel denuncia rifiuti e scarichi abusivi alla foce del Tordino

roseto_rifiutispiaggia_Roseto. “Da qualche tempo, i frequentatori della spiaggia nord del territorio comunale di Roseto, hanno notato un aumento di materiale plastico tra i detriti trasportati dal mare, fenomeno che ha assunto rilevanza dopo l’ultima mareggiata. Visto il silenzio delle autorità locali abbiamo cercato di capire da cosa dipendesse, viste anche le lamentele di alcuni cittadini della zona, come al solito inascoltati. Vorremo quindi segnalare alcune situazioni che potrebbero avere serie conseguenze sanitarie per la popolazione, oltreché danneggiare ulteriormente l’immagine turistica della nostra città, già compromessa dalle vicende estive”. La denuncia, corredata di materiale fotografico. È stata mossa dal circolo cittadino di Sel Roseto.

“Risalendo il fiume Tordino, ci si è resi conto che la qualità delle sue acque è compromessa – scrive gli esponenti del partito di Vendola – da diversi scarichi abusivi ma, in modo particolare, dal riversarsi nel suo alveo di rifiuti provenienti da una vecchia discarica in disuso che l’erosione degli argini ha compromesso nella sua tenuta (se mai ne avesse avuta una). Questo fenomeno, con ogni probabilità, va avanti da un po’ di tempo, ma l’ultima piena ha reso la situazione insostenibile. Con tutta probabilità, ecco spiegata la provenienza dei materiali inorganici che hanno invaso la spiaggia di Cologna Spiaggia e  quella della riserva del Borsacchio, nell’ultimo periodo. Ci sembra quanto mai opportuno sollecitare un tempestivo intervento delle autorità sia per verificare la qualità delle acque, lungo il corso del fiume sia sulle spiagge, in prossimità della foce. Ci preme che venga realizzato rapidamente un intervento atto a mettere in sicurezza la discarica, prima che la prossima piena riversi nuovamente tonnellate di rifiuti ne mare. Siamo convinti che sia anche necessario programmare a stretto giro, una  bonifica dell’intera area. E non ci si dica che c’è penuria di fondi: sappiamo tutti che l’amministrazione riesce a trovare fondi, quando vuole. Semmai ci si dica che non si è in grado di operare seri interventi per il bene della collettività tutta e non solo di qualcuno”.
Per Sel se l’area in questione “fosse rimasta interna al Perimetro della Riserva del Borsacchio, avremmo potuto accedere a fondi europei ed effettuare facilmente bonifiche e quant’altro e sappiamo quanto l’Europa sia sensibile a queste problematiche. Purtroppo però, interessi particolari e una voluta disinformazione hanno escluso queste aree dal perimetro, mettendo i cittadini nella infelice posizione di dover subire, loro malgrado, i piagnistei delle amministrazioni riguardo alla mancanza di soldi ed essere costretti a vivere in mezzo a detriti, acque putride e totale disinteresse verso la salute loro e dell’ambiente”.

 

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