Una vera e propria levata di scudi contro l’attacco partito, in Val Vibrata, all’indirizzo dell’assessore regionale Dino Pepe in vista del congresso provinciale del Pd, in programma domenica 22 ottobre.
Nei giorni scorsi, in relazione alla situazione del circolo di Alba Adriatica, avevano preso una posizione fortemente critica chi nel Pd ha militato, lanciando accuse politiche all’ex sindaco di Torano Nuovo, ora commissario pro-tempore del circolo Dem di Alba.
La replica, dura nei toni, è affidata a Nicolino Colonnelli, consigliere comunale di Alba Adriatica.
” Accusare Dino Pepe di cacciare gli oppositori del partito”, sottolinea Colonnelli, ” è assolutamente ridicolo oltre che falso. In primo luogo perché chi ha sempre usato questi sistemi è il braccio armato dalla segreteria teramana guidata da Gabriele Minosse, che si è dimostrato politicamente incapace. In secondo luogo, perché Pepe non appartiene al gruppo che ha questo potere”. Non va per il sottile Colonnelli, che ricorda un particolare: ” se fosse dipeso dalla segretaria provinciale, Dino Pepe non sarebbe stato nemmeno candidato alla Regione. Non perché non fosse un candidato credibile, ma semplicemente perché la segreteria provinciale voleva spianare la strada ad un candidato “yes man” di sua fiducia. Per fortuna, qualche volta, la base si impone sul volere del potere. Il risultato che ne è conseguito è sotto gli occhi di tutti con Dino Pepe che ottiene un risultato straordinario (quasi 8000 consensi) ad evidenziare la miopia di questa segreteria provinciale”.
“I consensi sono, generalmente, il frutto di quello che hai seminato nella tua vita sociale, politica e professionale e Dino Pepe è,in questo, una figura inattaccabile. Il paradosso è nel fatto che gli accusatori dell’assessore sono coloro che nei rispettivi paesi fanno fatica a far prendere il 7/8% al proprio partito e se ne vanno dando la colpa al partito inteso come soggetto astratto: sono semplicemente ridicoli e privi di credibilità. Io sono convinto che in una famiglia nella quale i figli si azzuffano in continuazione, il padre non può far finta di non essere responsabile”, e il riferimento nemmeno troppo velato è all’attuale segretario provinciale del Pd.