“In una fase nella quale il primo obiettivo è quello di rilanciare, sotto vari aspetti, l’immagine turistica del territorio, le amministrazioni decidono di tassare il turismo”.
Parla con dati alla mano Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo, per manifestare tutto il proprio disappunto per l’idea, tornata d’attualità di questi giorni, di introdurre nei comuni della costa teramana, la tassa di soggiorno. Gabella che poi si andrebbe a raggiungere agli aumenti, è notizia di questi giorni in alcuni territorio, della Tari. “ In una fase difficile”, prosegue, “ il messaggio che passa è quello di tassare il turismo dopo una serie di difficoltà del recente passato: dall’inquinamento al terremoto. E questo senza dire dove saranno investiti i soldi e quali sono i reali progetti per il rilancio del settore”.
Sul piano operativo, tutte le municipalità o quasi del litorale hanno manifestato la volontà di introdurre, nel prossimo anno, la tassa di soggiorno, ma questo aspetto non trova in sintonia gli operatori.
“ Mi aspettavo dai sindaci un atteggiamento diverso”, prosegue, “ in relazione all’incidenza della ricettività teramana rispetto al resto della regione. E non possiamo cullarci su una stagione, quella appena trascorsa, che si è salvata in termini di presenze, solo grazie al clima. Sui social e sui motori di ricerca si è avvertito un abbassamento del gradimento dei potenziali turisti per le nostre destinazioni. Prima di tassare il turismo, probabilmente, si dovrebbe partire da questo assunto”.
” La nuova classe dirigente, a tutti i livelli, andrebbe selezionata attorno a questi temi e non solamente come sanare i bilanci applicando nuove tasse o aumentando quelle esistenti”.