“Un argine contro la ricattabilità” quest’ultimo, si legge in una nota “il lavoro nero, il lavoro sottopagato e la negazione delle professionalità e della formazione acquisita. Rappresenta la possibilità per un giovane di non vendersi sul mercato del lavoro alle peggiori condizioni possibili. Sosteniamo l’introduzione del reddito minimo garantito per giungere alla costruzione di un welfare che includa e promuova, garantisca autonomia e libertà di scelta. L’Italia è tra i pochissimi Paesi europei a non avere alcuna forma di tutela di ultima istanza. Ce lo chiede l’Europa, è il ‘ritornello’ che ci sentiamo ripetere. L’Europa ci chiede anche la tutela dei diritti e della dignità delle persone, ma il governo dei ragionieri di fronte a queste tematiche sembra rimanere sordo”.