Teramo. Una conferma con riserva per il manager della Asl di Teramo, Giustino Varrassi. Questa mattina la giunta regionale, infatti, ha approvato la delibera con la quale viene in qualche maniera rinnovato l’incarico al manager alla guida dell’azienda sanitaria.
La giunta, nello specifico, non ha fatto altro che ratificare le valutazioni fatte dalla direzione amministrativa delle politiche sanitarie, in relazione all’attività svolta da Varrassi. Il manager, infatti, numericamente parlando ha i numeri per essere confermato (ha ottenuto un punteggio di 106 su 150, mentre il minimo è 90) e dunque la giunta non ha fatto altro che ratificarne la stessa valutazione. Nella stessa delibera, però, la giunta ha inserito un elemento nuovo: ossia ha attivato le procedure previste dalla legge per verificare se il manager, nel suo mandato, abbia violato gli obblighi contrattuali. In poche parole sarà acquisita tutta la documentazione utile per questo aspetto. La conferma, dunque, è in qualche modo condizionata.
Una disposizione destinata comunque a sollevare un polverone di polemiche, soprattutto sul versante dei partiti di opposizione, da sempre contrari ad una riconferma. “La cattiva gestione di Varrassi è ormai di dominio pubblico tranne che per la Giunta regionale” commentano a proposito i consiglieri regionali del Pd, Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca. “In ogni angolo della provincia ci sono cittadini che protestano e chiedono maggiori servizi e tutele. Per non parlare delle liste di attesa o della mobilità passiva. E’ da tempo che denunciamo queste cose, mentre Chiodi non fa altro che andare in giro a raccontare di aver ridotto la costosa mobilità passiva regionale. Passeremo al setaccio le motivazioni e chiederemo di sapere se sono stati considerati tutti gli aspetti previsti dal comma 7 dell’art. 3 bis del DLGS 502/92, ovvero che quando ricorrano gravi motivi o la gestione presenti una situazione di grave disavanzo o in caso di violazione di leggi o del principio di buon andamento e di imparzialità della amministrazione, la regione risolve il contratto dichiarando la decadenza del direttore generale e provvede alla sua sostituzione. C’è molto da verificare sul buon andamento e sull’imparzialità dell’amministrazione di Varrassi, oltre ai problemi che il manager della Asl ha con la giustizia”.