Se il partito ha preso questa piega, valuto la possibilità di riconsegnare la tessera. Non mi ci riconosco più”. Così il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Sandro Mariani, sulla espulsione del segretario di Alba Adriatica, Gabriele Viviani, in seguito all’affermazione sui migranti, sul suo profilo Fb a fine agosto, di voler “regalare a chi non ha diritto di stare in Italia una crociera con escursione sulla costa africana” perché a suo dire “La vacanza italiana deve pur terminare prima o poi”.
Sul provvedimento della commissione di garanzia sulla quale peraltro spiega di non sapere nulla di ufficiale ma se ci fosse l’espulsione non mi sorprenderebbe“, pur senza mai fare i nomi, Mariani, giovane consigliere eletto nella provincia di Teramo attacca i il segretario regionale, Marco Rapino e il president della Regione, Luciano D’Alfonso.
“Credo che il partito si debba occupare di cose più serie rispetto a casi legati a persone dal comportamento cristallino che hanno avuto atteggiamenti leali e insindacabili a favore del partito” e, entrando nel merito del caso, sottolinea che “è stata una esternazione che poteva essere oggetto di un richiamo non di una espulsione”.
“Altrimenti – aggiunge – bisognerebbe cacciare tutti coloro,e sono tantissimi, che criticano il segretario nazionale Renzi. Un partito deve essere un luogo dove ognuno può dire la sua”. Mariani difende l’ormai ex segretario del Pd di Alba Adriatica, un suo fedelissimo, in un momento tra l’altro in cui fervono i preparativi e le manovre per il congresso provinciale dove si scontreranno lo stesso capogruppo e l’assessore regionale all’agricoltura Dino Pepe. “C’e’ una strategia tesa ad attaccare continuamente la mia persona – conclude – perche’ sono un uomo libero che fa gli interessi della collettività”.