Teramo. La sua presenza non era prevista questa mattina, sul piazzale d’ingresso dell’ospedale Mazzini di Teramo, dove era in programma una conferenza stampa del Pd sulla questione sanità. E, oggettivamente, l’arrivo del direttore generale della Asl, Giustino Varrassi, ha destato non poche sorprese.
C’è chi l’ha interpretata come una vera e propria “intimidazione” (il consigliere comunale Alberto Melarangelo) e chi ha tentato, in maniera un po’ impacciata a dire il vero, di spiegare le ragioni di quella presenza davanti al nosocomio teramano (l’onorevole Tommaso Ginoble). Alla fine il richiamo all’ordine è arrivato dal consigliere regionale Claudio Ruffini, che ha interrotto il siparietto messo in piedi da Ginoble e Varrassi con una frase lapidaria: “Ci fate fare questa conferenza stampa?”. In realtà, avrebbero voluto farla all’ombra di una saletta interna all’ospedale ma, come ha spiegato il manager, “non è possibile concedere una sala di una struttura pubblica ad un partito politico”. Touchè. Non rimane altro che spostarsi sotto roventi raggi di sole.
Alla fine il messaggio è stato lanciato comunque forte e chiaro: la Giunta regionale non deve assolutamente confermare l’incarico al direttore Varrassi. Il giorno clou è in programma per il prossimo lunedì e, secondo il Pd, a tutti i livelli, non c’è discussione: quella di Varrassi è una gestione totalmente fallimentare.
“Se Chiodi deciderà di riconfermarlo sarà una scelta politica” ha detto il segretario provinciale di partito, Robert Verrocchio. “Varrassi non ha né raggiunto gli obiettivi né operato con imparzialità”. E, proprio a proposito degli ultimi fatti relativi alla chiusura del reparto di Oncologia, lo stesso Varrassi ha ammesso che “ci sono stati disservizi”. Ma all’onorevole Ginoble non basta e annuncia che presenterà un’interrogazione parlamentare.
È stata poi la volta dei sindaci Francesco Mastromauro, Luciano Monticelli, Gabriele Minosse e Vincenzo Di Marco. “Probabilmente il Governatore Chiodi non è solito visitare gli ospedali” ha detto senza mezzi termini il primo cittadino giuliese “altrimenti si renderebbe conto del fallimento del progetto sanitario: la terapia del dolore in ferie, il pronto soccorso scoppia. E non si fa nulla. Ci troviamo di fronte ad una gestione sanitaria da retrocessione e Chiodi, invece di cambiare, si indigna su Facebook! E’ come un coccodrillo che versa lacrime dopo aver mangiato il figlio. Questa sanità è allo sbando. L’incarico al manager Varrassi va revocato, altrimenti chi ci rimetterà sarà l’intero territorio”.
E la richiesta di dimissioni arriva anche dai consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca. “Ci sono tutti gli elementi” hanno ribadito. “Da una parte non sono stati raggiunti gli obiettivi, con le liste di attesa che sono diventate insostenibili, e dall’altra parte Varrassi non ha assicurato il buon andamento della Asl, viste le numerose interruzioni di servizi pubblici. Nell’atto aziendale ci sono state 17 modifiche per promuovere medici che sono consiglieri comunali a Teramo e altre per promuovere parenti di esponenti del Pdl”.
Per il consigliere provinciale Ernino D’Agostino, poi, il centro destra locale è impegnato a “non disturbare il manovratore”, ma il sindaco Monticelli guarda già avanti: “Cominciamo a pensare al dopo Varrassi. La sua revoca sarà il primo atto del nuovo governo di centro sinistra che vincerà le prossime elezioni”.
Nel frattempo, a dare man forte alla tesi espressa dal Pd, arriva Gabriele. La sua mamma era ricoverata nel reparto di Oncologia. La mancanza di personale ha costretto la direzione sanitaria a fare delle “piccole” modifiche: trasferimento di personale? No, dei malati. Direttamente. Nel reparto di medicina. Senza aria condizionata. Senza assistenza.
IL COMMENTO DI TOMMASO DI FEBO, COORDINATORE PROVINCIALE SEL TERAMO. Il 27 agosto Varrassi non deve essere confermato manager della Asl di Teramo. La situazione drammatica organizzativa della sanità teramana obbliga ad una seria riflessione per i gravi disagi che sta provocando e per le imminenti soppressioni di importanti reparti ospedalieri, il tutto a discapito della collettività teramana. Sinistra Ecologia e Libertà, già dallo scorso anno ha avanzato le proprie proposte, dallo studio epidemiologico dei flussi alla verifica delle risorse, dalla razionalizzazione della rete ospedaliera con diverso indirizzo dei vari presidi al potenziamento delle strutture riabilitative come gli Hospice per i malati oncologici, come pure per la riabilitazione ortopedica e cardiologica, dall’aggiornamento professionale degli operatori al processo di reale integrazione ospedale – territorio, passando poi per il potenziamento strumentale e organizzativo dei distretti, in quanto in essi si realizza l’investimento maggiore essendo i luoghi deputati alla diagnosi precoce (nei distretti possono essere effettuati numerosi esami strumentali con riduzione delle liste di attesa). Invece si assiste quotidianamente ad una gestione clientelare della Asl teramana con tagli indiscriminati, riduzione dei servizi ai pazienti che hanno generato la mobilità passiva e le lunghe lista di attesa. La responsabilità di tutto questo è nella gestione fallimentare di Varrassi alla Asl di Teramo che si è contraddistinto solo per gli incarichi dirigenziali ad hoc per gli “amici”. È necessario che all’arroganza e alla prosopopea politica del centro destra regionale e provinciale subentrasse una certa vergogna per questa disastrosa e fallimentare gestione della Asl Teramana.
Marina Serra