Nereto. Sgonfia il caso Giuliano Di Flavio, sindaco di Nereto, sulla presunta concessione della sala Allende a Forza Nuova. La richiesta, come si apprende di organizzare l’incontro pubblico è arrivata dall’associazione Nuove Sintesi e agli atti esiste tale documento.
Non certo quella di Forza Nuova. In ogni caso il sindaco, in serata, ha fatto delle precisazioni.
” La concessione della Sala Allende a Forza Nuova per la presentazione di un libro sulla storia della Repubblica Sociale Italiana”; spiega Di Flavio, è una notizia del tutto priva di fondamento perché la giunta municipale non ha mai assunto decisioni in merito, in quanto non ha mai ricevuto da parte di tale forza la richiesta dell’utilizzo della sala e che non sono state date e non saranno date strutture pubbliche per manifestazioni di apologia neofascista. Nereto è, non a caso, il Comune che ha conferito la cittadinanza onoraria al partigiano Sandro Pertini. L’apologia del fascismo non è una opinione ma un reato e una ignominia condannata e sconfitta dalla storia”.
Prende posizione anche Marco Rapino (segretario regionale del Pd). “Nessuna ambiguità può esserci da parte delle nostre amministrazioni comunali”; scrive il segretario Dem, ” nei confronti di associazioni e movimenti di ispirazione neofascista tantomeno per iniziative da loro promosse dato che i loro valori e e le loro idee sono incompatibili con la nostra Costituzione oltre che con i valori e gli ideali del Partito Democratico. Il Sindaco Di Flavio ci ha spiegato di non aver concesso la sala a Forza Nuova poiché la richiesta non era presentata a suo nome e comunque di non aver deliberato alcuna concessione a nessuna associazione. Prendiamo atto della sua spiegazione e non abbiamo ragione di dubitare della sua buona fede. Quanto accaduto non può per quanto ci riguarda mettere in ombra la nostra coerenza e determinazione nel combattere ogni ideologia che si richiami all’odio razziale e ad una stagione nefasta per la storia del nostro Paese.”