Roseto. “Quando un mese fa, come circolo Sel Roseto, abbiamo iniziato la battaglia per salvare i lavoratori Asu dalla disoccupazione, tutto il mondo politico e sindacale ci aveva giudicati pazzi e velleitari. Oggi, davanti ai primi risultati incoraggianti, rappresentati dalle diverse proroghe ottenute con la nostra lotta, gli stessi scettici e denigratori salgono sul carro dei vincitori, riempiendosi la bocca di meriti e competenze in materia che non hanno”.
A dichiararlo, in una nota, è Dalia Collevecchio, coordinatrice di Sinistra Ecologia e Libertà a Roseto, la quale tiene a puntualizzare alcune cose.
“Noi” aggiunge “siamo stati gli unici a convocare i lavoratori in una partecipata assemblea di carattere regionale già il 22 giugno a seguito di numerosi comunicati stampa, gli unici a presentare un’interrogazione attraverso il nostro consigliere Caramanico regionale che adesso si è trasformata in una Risoluzione che verrà discussa martedì prossimo, gli unici con la Federazione Provinciale Sinistra Ecologia e Libertà di Teramo ad andare a protestare durante la riunione del Cicas a Pescara ottenendo l’incontro tra Gatti e una delegazione di Asu, gli unici a coltivare un rapporto politico con i lavoratori, abbandonati da tutti i sindacati. E’ ridicolo dunque affermare, come ha fatto la Federazione della Sinistra rosetana, che la proroga degli Asu è stata ottenuta grazie ad una lettera aperta scritta da loro. E anche il Pd, se non fosse stato per le nostre pressioni, non avrebbe nemmeno preso in considerazione il problema. E’ spiazzante questo gioco al rilancio di meriti e proposte da parte di chi, fino a 4 giorni fa, giudicando la nostra ‘una battaglia persa’, ‘inutile’ o peggio ‘irresponsabile’ perché in contrasto con l’immobilismo sindacale e politico, preferiva tacere o occuparsi d’altro. Non ci piace nemmeno l’idea di sbandierare ai lavoratori false promesse, come la stabilizzazione, coscienti del blocco delle assunzioni nel pubblico impiego. Quello che invece perseguiamo insieme agli Asu è l’apertura del tavolo politico tra enti e regione, in cui ci sia spazio per la rappresentanza dei lavoratori e la formulazione di un progetto di lunga durata. Abbiamo una proposta seria e fattibile ma la illustreremo prima ai lavoratori e saranno loro a decidere, in virtù di quella vicinanza che da un mese, oramai, abbiamo stabilito con loro. Il resto, e ci spiace dirlo, sono soltanto proclami o spot politici che non aiutano la causa né fanno onore a chi li lancia. Per quanto ci riguarda però, nonostante le ultime conquiste di proroga, ottenute a livello provinciale, la soluzione è ancora lontana. Continueremo quindi a dare battaglia, fino alla vittoria”.