Teramo. Si è fatta attendere, ma alla fine, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Teramo ha parlato. È serena, Rita Tranquilli Leali, sostenuta dal Senato Accademico. All’inizio, il suo discorso sembra viaggiare su binari paralleli, lontana da quelle polemiche che negli ultimi giorni hanno animato il dibattito in città.
Ma alla fine, il punto viene finalmente centrato. E giù contro le “scorrettezze” altrui, quel territorio che ha fatto così poco per i suoi studenti. E, infine, la sua verità sui dati relativi alle iscrizioni.
L’IPOTESI FEDERATIVA. “La nostra offerta formativa” ha detto il rettore “ha sempre rispettato gli altri Atenei abruzzesi, senza mai sovrapporsi. Dunque, se per federazione si intende cooperazione, allora si, anche perchè da sempre è il nostro principio ispiratore”. Insomma, nessuna chiusura da parte dell’Ateneo, ma sia chiaro: niente scorrettezze! “Recentemente” spiega Tranquilli Leali “è stata discussa la fusione dell’università D’Annunzio con la telematica Leonardo Da Vinci che, in questo caso, porterebbe all’attivazione di un corso di laurea magistrale in Giurisprudenza. In contrasto con gli accordi”.
I DATI SULLE ISCRIZIONI. “Quelli resi noti finora non sono aggiornati”. Il rettore smorza gli allarmismi e tira fuori dal cilindro i “suoi” dai sulle iscrizioni, che ammontano a 7767 contro i 6489 dell’Udu. “Se poi aggiungiamo i post laurea, si arriva a 8401”.
LE SEDI DECENTRATE. È una vecchia storia, commenta ancora il Rettore. Così come la questione del polo veterinario di Piano d’Accio, bloccati da…un problema di fogne! Ebbene si, i lavori sono terminati, ma l’ultima visita tecnica per il collaudo è attesa per domani e dopodomani.
J’ACCUSE. “Cosa ha fatto il territorio per gli studenti?” Sono tante le “note dolenti” tirate in ballo dal rettore, dai trasporti agli impianti sportivi, fino ad arrivare alla casa dello studente, che “a Teramo esiste, ma non è mai stata completata. “Non nego la teorica disponibilità e non disconosco le buone intenzioni, ma di fatto nulla è stato fatto. E gli studenti si lamentano”.
Dunque? Dunque nulla. L’attesa conferenza stampa alla fine non ha portato nulla di nuovo, se non qualche iscritto in più e una conferma che anche negli uffici centrali dell’Ateneo c’è la sensazione che la vita teramana sia un mondo a parte rispetto a quella degli studenti. Il problema di fondo rimane.
Marina Serra