Teramo. “Dopo un’ampia riflessione, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da componente del Consiglio di Amministrazione della Ruzzo Reti s.p.a. e dalle funzioni di presidente”. Poche righe con le quali Claudio Strozzieri ha comunicato la sua decisione di mettere fine alla sua avventura durata poco meno di un anno alla guida dell’Azienda.
“In questi nove mesi di mandato ho cercato di rappresentare il desiderio e la volontà di discontinuità di gestione, così come mi era stato richiesto dall’Assemblea dei Sindaci. E’ con vivo rammarico che ho dovuto prendere atto dell’impossibilità di portare a compimento tale mandato, teso al risanamento dell’Ente ed alla corretta gestione nell’interesse pubblico. L’atto delle mie dimissioni rappresenta quindi un gesto di responsabilità che riconsegna ai Sindaci, che ringrazio per la fiducia accordatami, la riflessione sul futuro dell’Acquedotto del Ruzzo”.
E le dimissioni di Strozzieri, secondo il segretario provinciale del Pd, Robert Verrocchio, rappresentano un vero e proprio “fallimento”. “A questo punto tutto il Cda del Ruzzo deve dimettersi. La Ruzzo Reti rappresenta l’ente pubblico più grande della nostra provincia, e quanto accaduto fa male alla società e a tutto il teramano”. Verrocchio punta, dunque, il dito contro il Pdl, che “ha gestito il Ruzzo come una mera questione di potere e di poltrone. I sindaci del nostro territorio non sono mai stati convocati e hanno conosciuto Strozzieri solo dalle immagini della stampa. Ad oggi nessuno di loro è a conoscenza delle motivazioni che hanno portato alle dimissioni del presidente. Il Ruzzo in questi mesi è stato governato in maniera oligarchica e arrogante. La società è rimasta bloccata per mesi nonostante le necessità del territorio, sia in termini di infrastrutture che di investimenti necessari per la nostra economia, e questo a causa di chiare lotte interne del Pdl. Auspichiamo che il centrodestra sia pronto ad una profonda riflessione e il pensiero deve andare anche ai tanti dipendenti della società”. Secondo i segretario provinciale del Pd, è giunto il momento che “il territorio torni al centro della questione e tutte le forze politiche devono avere il coraggio di mettere al centro del dibattito l’interesse dell’ente. I referendum del giugno scorso hanno detto che l’acqua è un bene pubblico e con tale obiettivo la società deve essere gestita. Le dimissioni del presidente Strozzieri rappresentano il totale fallimento di un metodo ed è per questo che l’intero Cda della società deve dimettersi. Il centrodestra ne prenda atto e torni ad ascoltare il territorio e i sindaci”.