Giulianova. “In merito alle decisioni assunte dalla Direzione Generale della ASL di Teramo circa la realizzazione delle camere a pagamento presso il nosocomio giuliese è importante manifestare tutto il dissenso sia per le motivazioni addotte, sia per la effettiva utilità delle stesse”. Lo ha dichiarato il consigliere comunale e Presidente Comitato per la salvezza dell’Ospedale di Giulianova, Roberto Ciccocelli.
Le camere a pagamento “verrebbero realizzate in ottemperanza alla cosiddetta legge 229/1999 meglio nota come Legge Bindi, che disponeva lo svolgimento delle attività di libera professione ambulatoriale intramoenia con possibilità di prestazioni specialistiche ambulatoriali e di quelle di diagnostica strumentale con ricovero in camere a pagamento. Oltre al fatto che tale legge faceva addirittura riferimento alla 502 del 1992, non si capisce come mai solo a Giulianova e solo ora in un momento, tra l’altro di attesa per la costruzione del nuovo ospedale così come comunicato dall’ex assessore Venturoni, e non la possibilità di realizzarle in strutture più consone quali quelle di Teramo, Sant’ Omero ed Atri”. Ha aggiunto Ciccocelli precisando che “rispettare le leggi è un dovere; prendere in giro i cittadini è un delitto, sull’ospedale di Giulianova si continua a raccontare menzogne, bugie; sulla istituzione di un indispensabile punto nascita ne abbiamo sentite tante e diventa difficile continuare a credere a certi amministratori, alcuni dei quali oggi amministrano la sanità teramana, ma guarda caso sono gli stessi che peroravano la costruzione della cittadella della salute a Giulianova durante il Governo Del Turco. Venturoni ogni volta che parla, sollecita di accelerare l’iter per la costruzione del nuovo ospedale, ricordiamo l’individuazione dell’area da trovare in tempi brevissimi, se avesse il pudore di non prendere in giro i cittadini, farebbe un gran servigio. Ma chi volete che faccia uso di camere a pagamento se non ci sono le risorse professionali atte a soddisfare tale bisogno?” si chiede il consigliere comunale che indica come “una priorità su cui è bene che chi amministra la sanità in questa provincia si faccia carico, non vorremmo che se lo ricordino alla prossima tornata elettorale, sarebbe troppo tardi”.