“Ci rendiamo conto – continua la nota – che forse è eccessivo chiedere al nostro sindaco di essere sensibile a temi quali il ruolo sociale che riveste un bene prezioso come una farmacia comunale, ma da un commercialista ci si aspetterebbe quantomeno l’accortezza di non “fregarsi” con le proprie mani. L’evento odierno dimostra poi che in periodi di crisi come questo, mettere in vendita dei beni pubblici non è mai un affare dal punto di vista economico. Ci auguriamo quindi che l’amministrazione si ravveda e rinunci alla svendita, dato che la vendita non è riuscita. In caso contrario sarà battaglia dura e ci riserviamo di agire in maniera decisa in tutte le sedi opportune. Molti cittadini sono già con noi, ne sono dimostrazione le numerose firme raccolte. Assieme a loro e a tutte le forze di sinistra disposte ad impegnarsi scongiureremo l’ennesimo mercimonio di un bene comune. Chiederemo presto un incontro con tutte le forze di centrosinistra per stabilire insieme un’unica, decisa ed incisiva azione per difendere – conclude la nota – un bene comune come la farmacia comunale”.