Teramo, tra politica e sanità, il Pdl replica: Quanta demagogia

asl_teramoTeramo. “La politica, anche quella che ne rappresenta una parte, quella di sinistra, si occupa di sanità. Fin qui nulla da eccepire. Giustamente, spesso funge da pungolo e in questo c’è dell’apprezzabile. Altre volte, purtroppo le più, cade nel vizio più antico di questo Paese: la demagogia”.

E’ quanto sostiene in una nota il coordinamento provinciale del Pdl Teramo, che replica così alle dichiarazioni rilasciate dal Pd, nello specifico dal consigliere regionale Claudio Ruffini e dal segretario provinciale Robert Verrocchio, a proposito del progetto avviato dalla Asl che vedrà la nascita di sette Unità territoriali di assistenza primaria (Utap) in provincia. A partire da Martinsicuro, dove tra due settimane si terranno le elezioni amministrative. Una strana casualità, avevano tuonato i due democratici. Ma, in difesa della direzione generale dell’Azienda sanitaria teramana, scende in campo oggi il Pdl, secondo cui negli ultimi tempi, sempre più spesso si fa ricorso alla demagogia spicciola.

“Vengono messi in atto, dall’attuale Direzione, investimenti per milioni di euro, sia per l’ammodernamento delle strutture, che delle strumentazioni scientifiche” si legge nella nota. Si pensi solo alla “tac di ultima generazione a Giulianova ed Atri, ecografi modernissimi, imminenti risonanze magnetiche, messa a norma di sale parto ed operatorie, progetti in stato di avanzamento per sale attrezzate per la terapia radiometabolica nel presidio di Atri. Il tutto, come dicevamo, con investimenti di milioni di euro (gli atti deliberativi sono lì a dimostrarlo). Il Verrocchio o il Ruffini di turno parlano, invece, nel migliore dei casi, di strumentalizzazione politica come se migliorare la qualità dell’offerta sanitaria fosse rivolta agli iscritti dei vari partiti anziché ai cittadini tutti. Le assunzioni e le stabilizzazioni sono state per la Asl di Teramo ad oggi circa 250 unità che hanno riguardato sia operatori del comparto (infermieri/tecnici) che medici (giovani). Al contrario una certa politica miope non sente il bisogno di inforcare gli occhiali per recuperare qualche diottria, oltre che una serenità di giudizio, e grida all’inefficientismo. Certo che se per efficienza si è inteso proporre la gestione politica regionale e sanitaria precedente il confronto è talmente sbilanciato verso l’attuale che non è più possibile parlare di miopia bensì di cecità. Un altro esempio di strumentalizzazione. È bastato un errore per la mancata firma di una delibera che prolungasse il contratto per circa quindici operatori socio sanitari per far scatenare persino il sindaco di Giulianova Mastromauro, che evidentemente si sentiva triste se non aggiungeva la sua voce a quella dei Verrocchio e dei Ruffini. Tanto che la sera stessa in cui la Asl metteva riparo all’errore, il Mastromauro si autoproclamava salvatore dei posti di lavoro che la Asl non aveva mai soppresso. Ma l’ultima uscita del Verrocchio vede e dipinge come strumentale l’intervento che la Asl si appresta a fare con l’operazione ‘Ospedale sul Territorio’ iniziando da Martinsicuro, e non perché li si vota, ma perché è la struttura, che stando alle sue condizioni attuali, si presta per realizzare il primo atto di territorializzazione dell’ospedale. Tale progetto ha visto il contributo fattivo dei medici di medicina generale del comprensorio, dei medici ospedalieri e dei medici specialisti convenzionati, che saranno impegnati, tutti insieme, a lavorare in strutture contigue, con tutti i vantaggi immaginabili per gli utenti tutti. L’attuale dirigenza Asl è tesa al raggiungimento dell’obiettivo per portare la sanità ospedaliera sul territorio tutto, non solo quello di Martinsicuro e non per fini politici (chi pensa male è perché male pensa), ma perché é uno degli obiettivi regionali, il principale, per ottenere più risultati positivi con una sola operazione: sfoltire i Pronto Soccorso, sfoltire gli ospedali da ricoveri inappropriati, andare incontro alle esigenze dei cittadini tutti e non solo di una parte, abbattere le liste d’attesa. Di tutto ciò beneficeranno i cittadini di Martinsicuro e dintorni (circa 40mila). Cari cittadini di Teramo è finita la gestione regionale e sanitaria di chi ci ha preceduto. Ciò, e solo ciò, è il nostro e vostro interesse. La nostalgia del passato, non solo non ha motivo di esistere, ma speriamo sarà solo e sempre più uno sbiadito, triste e negativo ricordo”.

 

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