Ricominciare dal territorio. Sembra essere questo il leitmotiv del nuovo gruppo, Direzione Italia, presentato questa mattina in città dal referente provinciale Rudy Di Stefano e dal suo ideatore, l’europarlamentare Raffaele Fitto.
Un partito che ambisce in particolare a recuperare i voti degli elettori del centrodestra traditi dalle scelte portate avanti negli ultimi tempi, in particolar modo da Forza Italia, e di quanti si sono allontanati dalle urne elettorali, andando ad infittire la fascia di astensionismo che ha caratterizzato gli ultimi appuntamenti con il voto.
“Non un nuovo partito ma un partito nuovo”, ha spiegato nella sua introduzione Rudy Di Stefano “che non nasce e muore con un leader ma che punta a lavorare per un progetto con la consapevolezza che non ci sono poltrone da assegnare”.
L’ex assessore, che ha spiegato le motivazioni della scelta che lo hanno avvicinato al partito di Fitto, ha ripercorso le tappe della sua carriera politica, sottolineando proprio le criticità che lo avevano fatto allontanare da quel Futuro In che aveva contribuito a far diventare il gruppo principale della maggioranza di Maurizio Brucchi.
“Negli ultimi tempi si è fatto un abuso di liste civiche che avevano come unico obiettivo mettere dentro tutti”, ha detto Di Stefano, aprendo, invece, questa nuova realtà a quanti, come lui, hanno deciso di uscire dalla maggioranza comunale, con particolare attenzione a Raimondo Micheli, consigliere di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e Giorgio Di Giovangiacomo di Al centro per Teramo, presenti, insieme al sindaco di Campli, Pietro Quaresimale, all’incontro.
Nel ricordare l’appuntamento del 17 giungo con il primo congresso nazionale di Direzione Italia, Fitto ha sostenuto la sua netta contrarietà alle liste bloccate per la nuova legge elettorale, ribadendo come sia necessario ridare credibilità alla classe politica, avendo come fari la chiarezza e la coerenza, superando il vecchio centrodestra bisognoso di un profondo cambiamento, recuperando il rapporto diretto con gli elettori e facendo tesori degli errori commessi.
Al termine dell’incontro Di Stefano ha accompagnato Fitto ad incontrare alcuni sfollati teramani, ribadendo la proposta fatta già qualche tempo fa, ma non accolta dall’amministrazione comunale, di pagare per qualche mese direttamente l’affitto a coloro che hanno ricevuto le ordinanze di sgombero, in particolar modo per gli inquilini di palazzine di edilizia popolare.