L’analisi è condotta su 32 indicatori riferiti ad altrettante prestazioni considerate importanti dal punto di vista dei risultati che le strutture sanitarie devono avere.
“Non solo luci ed eccellenze, come affermato dal direttore generale della Asl di Teramo Giustino Varrassi, ma anche alcune situazioni che ci dicono che la sanità teramana non gode tutta di buona salute e che alcuni reparti soffrono più degli altri”. Così i consiglieri regionali del Pd, Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca commentano i nuovi dati, dopo l’indagine del Sole 24 ore che ha fotografato lo stato di salute degli ospedali italiani divisi per patologie, segnalando la cardiochirurgia di Teramo tra le eccellenze sanitarie teramane.
“Anche noi abbiamo appreso con favore la notizia del riconoscimento alla cardiochirurgia di Teramo” dicono i consiglieri teramani. “Spiace però segnalare a Varrassi che la sua attenzione si sia soffermata solo ai dati positivi sulla sanità teramana, negando l’esistenza o non segnalando adeguatamente che vi sono diverse patologie al di sotto degli standard nazionali. Noi consiglieri, che forse abbiamo più tempo a disposizione del Direttore Generale, questo lavoro lo abbiamo fatto e non ci è parso di vedere dati da guinnes dei primati per la sanità teramana”.
“Questi dati” aggiungono Ruffini e Di Luca “confermano che la sanità teramana ha i suoi problemi, ma allo stesso tempo dimostrano che molte delle patologie esaminate ottengono risultati in linea con i dati nazionali, appena sopra o appena sotto. Nessuna catastrofe né disfattismo, ma non ci sembra il caso nemmeno di gridare ai quattro venti che tutto va bene, perchè i dati non dicono questo. Il direttore Varrassi è stato molto scaltro a commentare i dati positivi, ma avrebbe dovuto commentare i dati nel loro complesso invece si è comportato come un politico dicendo solo una parte della verità, mentre il tecnico deve essere imparziale. Questi dati, seppur frutto di un’analisi non sempre completa come riferisce la stessa Agenas, dimostrano che la sanità teramana può migliorare nella gestione di alcune patologie. Da Varrassi vogliamo sapere se intende occuparsi di queste inefficienze e come vuole affrontarle affinchè tutti i valori che oggi sono negativi rientrino nella media nazionale. Quando questo avverrà e leggeremo dati positivi noi del Pd non avremo nessuna difficoltà a riconoscerlo”.
In particolare l’analisi dei consiglieri del Pd si è soffermata alle seguenti schede sanitarie divise per patologia dal Sole 24 ore:
PATOLOGIA | MEDIA NAZIONALE | VALORE PRESIDIO “G. MAZZINI-TERAMO”(Sole 24 ore-Agenas) |
Ictus: mortalità a 30 giorni dal ricovero | 10,95 | OSP. MAZZINI TERAMO=20.39 (DATO TRA I PEGGIORI D’ITALIA) |
Infarto miocardico acuto senza esecuzione di PTCA: mortalità a 30 giorni dal ricovero | 18,4 | OSP. MAZZINI ? TERAMO=40.55 (DATO PEGGIORE D’ITALIA) |
Proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria entro a 4 giorni | 56,00 | OSP. MAZZINI TERAMO =9,00 (DATO TRA I PEGGIORI D’ITALIA) |
Colecistectomia laparoscopica: degenza totale | 4 | OSP. MAZZINI ? TERAMO=6.00 (I PEGGIORI D’ITALIA HANNO VALORI DA 7.00 IN POI) |
Colecistectomia laparotomica: degenza totale | 10 | OSP. MAZZINI ? TERAMO=12 (I PEGGIORI D’ITALIA HANNO VALORI DA 11,00 IN POI) |
La replica di Giustino Varrassi. “I dati diffusi dall’AgeNaS, oggetto di un nuovo intervento sull’ospedale Mazzini di Teramo dei Consiglieri regionali Ruffini e Di Luca, non possono essere lo strumento per attaccare l’ospedale di Teramo. Gli stessi Consiglieri confermano ciò che da più parti è stato detto (Il Sole 24 ore, Il Centro, che ha dedicato ampio spazio all’argomento, il direttore del Dipartimento Cuore e Vasi, Cosimo Napolitano, il Ministero della Salute, AgeNaS, che sta rivalutando ogni dato…): si tratta di risultati che non possono essere presi ancora in considerazione, fino a che, ripeto, non saranno verificati. In più casi, addirittura (come per il dipartimento Cuori e Vasi) è già stato spiegato che sono dati non corrispondenti a realtà. Comunque, per quanto riguarda ogni eventuale allarme, gli stessi estensori del comunicato, lo escludono. Sono costretto lo stesso, mio malgrado, e non in atteggiamento politico, come invece mi viene contestato, a sottolineare che i Rappresentanti della popolazione teramana e abruzzese sono nel loro diritto/dovere, ovviamente. Non siamo noi a dover confermare che è loro compito democratico sorvegliare, proporre e denunciare. Noi non possiamo che esaltare il loro ruolo ed essere collaborativi nell’interesse comune. Ma abbiamo il dovere di difendere il diritto alla salute dei cittadini teramani e abruzzesi quando si getta discredito sulle strutture che invece sono in grado di garantire questo stesso diritto. Non possiamo consentire che, in questo caso l’ospedale Mazzini, venga messo in discussione su servizi su cui si lavora per il miglioramento, ma che non sono a rischio ne’, tanto meno, costituiscono un rischio (tutt’altro). E non è, la nostra, una risposta politica. E’ la risposta, ad esempio, di chi ieri, sabato 23 marzo, ha avuto l’onore e la soddisfazione di vedere concretizzarsi l’avvio di un nuovo progetto relativo al rafforzamento dell’ospedale di Atri attraverso la moderna ristrutturazione del servizio di medicina nucleare, servizio di importanza regionale, allocato ad Atri perché lì c’è quello che è ritenuto uno dei miglior servizi di Endocrinologia del centro meridione d’Italia. E’ di fatto la nascita di un nuovo polo di offerta di cura per i teramani e gli abruzzesi tutti. Sarò ad Atri il 29 marzo, per comunicare tempi, costi e illustrare i benefici del nuovo progetto. La nostra è si politica ma aziendale. Noi siamo stati chiamati a lavorare su una azienda che deve produrre salute, dando servizi anche attraverso atti concreti quale questo. E a diffondere solo dati (nel bene o nel male) scientificamente comprovati, per poi apportare eventuali correttivi e lavorare all’ottimizzazione”.