Con la fascia tricolore, accompagnato da buona parte della Giunta, quasi a dimostrare una ritrovata unità dopo un periodo a dir poco burrascoso, il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, all’inaugurazione della Fiera dell’Agricoltura, ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, rispondendo a quanti lo avevano accusato di strumentalizzare l’emergenza acqua per tornare sulla sua poltrona, ritirando le dimissioni.
E sulla psicosi che si è scatenata anche in città da quando è stato lanciato l’allarme, poi rientrato sull’utilizzo dell’acqua del rubinetto a fini potabili, e sugli effetti dell’emergenza, il primo cittadino prova a tranquillizzare tutti.
“La fase acuta è passata”, assicura Brucchi, ribadendo i dati relativi ai risultati delle analisi forniti dalle autorità competenti, seppur sensibile alle preoccupazioni di quanti, in particolare genitori, gli hanno chiesto di rimandare ancora di qualche giorno l’uso dell’acqua del rubinetto nelle scuole e nelle cucine delle mense o di poter portare dei panini da casa per il pranzo.
“Ci vuole chiarezza nei confronti dei cittadini”, ha ribadito Brucchi che lascia intendere di non accontentarsi delle risposte avute finora, “bisogna capire perché è successo e porre in essere tutte le soluzioni necessarie affinché non avvenga più. E’ chiaro che il sistema idrico si è dimostrato troppo vulnerabile e questa vulnerabilità va ridotta al minimo. C’è un’indagine, la magistratura farà il suo corso ma io ho l’obbligo di approfondire quello che è accaduto per poter rispondere ai cittadini”.