“Spiace sapere – continua la nota – di questi eventi: spiace perché preferiremmo discutere serenamente e de visu, perché vorremmo comprendere meglio le decisioni prese, perché dietro l’anonimato potrebbe nascondersi chiunque e perché ciò è sintomo di grande malessere. Il malessere è quello della nostra città, non più abituata né al confronto né alla partecipazione dal basso. Si è preferito attaccare al buio, ignorando istanze e proposte di cui siamo sostenitori, dimenticando i 700 firmatari dell’appello del comitato “Centro vivo, vivi il centro” e tutti quelli come noi che vivono di lavoro e di socialità. Ma noi non demordiamo e noi non eviteremo alcun confronto! Siamo in strada proprio per ascoltare e chiedere e ci saremo ancora perché dobbiamo riabituarci tutti ad un sano confronto democratico, imparando ad ascoltare soluzioni alternative. Non sarà mai possibile – conclude – essere tutti della stessa idea ma nemmeno possiamo ignorare gli avversari o, alla peggio, demolirli violentemente appena escono in strada. La nostra battaglia, forti di questo fatto e dell’appoggio di molti, va avanti più serrata di prima. Il Mercato deve restare in Centro”.