Erano nell’aria, anche se in tanti non si aspettavano una svolta così repentina. Le dimissioni di Maurizio Brucchi da sindaco di Teramo hanno messo la parola fine ad un lungo ed estenuante tentativo, portato avanti da troppo tempo, di ritrovare una serenità e una quadra che questa maggioranza del suo secondo mandato, sembra non aver mai avuto.
Giunte, rimpasti, strappi, tentativi di ricuciture mai del tutto portati a termine, culminati nel Consiglio comunale di ieri che, con le sole 15 presenze in quella che avrebbe dovuto rappresentare la cassaforte di voti di capitan Brucchi, lo hanno portato a spingere quel pulsante off allontanato per tanto tempo.
E lo spettro del commissariamento, temuto e presentato come la peggiore delle alternative possibili, potrebbe diventare presto realtà a meno che, in questi 20 giorni di tempo che il sindaco ha per ripensarci e ritirare le dimissioni, non avvenga un miracolo che, a questo punto, nessuno ormai più spera.
E tra “nemici” dichiarati e “amici” che hanno contribuito a fargli lo sgambetto, cominciano ad arrivare i primi commenti.
Paolo Gatti, consigliere regionale, leader Futuro In
Sono dispiaciuto, ma comprendo l’amarezza e la stanchezza del Sindaco di Teramo. Io m’ero stancato da un bel pezzo. Continuo a non comprendere come si possa ritenere che un commissariamento lungo, di 450 giorni, possa essere utile alla città e sono molto sorpreso dall’eventualità che la maggior parte dei consiglieri possano lasciare che la città sprofondi in una situazione patologica di tale natura. Temo che si assumeranno, nel caso, una grave responsabilità, e che potrà essere un grande danno per la nostra città.
Rudy Di Stefano, Direzione Italia
Le dimissioni del sindaco sono un atto dovuto. Dopo aver da tempo perso la maggioranza dell’elettorato – la sola futuro in ha visto dimezzare il proprio bagaglio di preferenze,avendo perso in meno di un anno oltre 2500 voti (sui 5600 totali) – è venuta meno anche la maggioranza consiliare, non vedo cos’altro potevano inventarsi.
Mi trova d’accordo l’appello al senso di responsabilità (va capito cosa intendono), ma l’unica cosa responsabile ora è, cacciare i mercanti dal tempio, nominare una giunta tecnica di responsabilità che traghetti il Comune fino alla prima data utile per le elezioni (primavera 2018) e ridare in mano ai cittadini la possibilità di scelta. La cosa peggiore ora è che queste dimissioni risultino essere una “cialentata” (vedi sindaco L’Aquila)!!
Fabio Berardini, consigliere comunale Movimento 5 Stelle
Il Sindaco si è DIMESSO! Ora si attende lo scadere dei 20 giorni che ha a disposizione per ritirare le dimissioni (il termine scade a mezzanotte tra l’11 e il 12 maggio in quanto il dies a quo non si computa). Il centrodestra è politicamente defunto. In ogni caso toccherà al Movimento 5 Stelle risollevare la nostra Città.