Sulla tanto discussa Variante al Piano Regolatore, il Consiglio Regionale, riunito oggi, ha deciso di rispedire tutto in Commissione. La motivazione sta tutta nell’accordo con il privato sull’area, in corrispondenza dell’incrocio tra la statale 16 e la statale per Atri, che risulta esistente.
“Anche se palesemente in ritardo” commenta il consigliere del Pd, Claudio Ruffini “la maggioranza di centro destra ha dovuto oggi riconoscere l’errore procedurale e fare marcia indietro. La verità è venuta a galla. In Commissione, per ben due volte, il presidente aveva chiesto al sindaco di Silvi l’esistenza dell’accordo con il privato e, quindi, il ricorso alla successiva variante, ma il sindaco aveva sempre negato. L’amministrazione comunale di Silvi su quest’area ha stipulato un accordo con il proprietario dell’area, accordo cosiddetto procedimentale con il quale si è proceduto a modificare la destinazione urbanistica rispetto alla variante in itinere, cancellando il polo scolastico per sostituirlo con un centro commerciale e direzionale. Ma sulla vicenda vi erano una serie di irregolarità procedurali e di formazione degli atti”. La stessa Amministrazione, continua ancora Ruffini, aveva recepito in Consiglio, il 12 ottobre 2010, l’accordo con il privato e con l’atto successivo aveva adottato una variante al PRG alla variante in itinere, senza attendere l’iter conclusivo della prima variante del 2004 tuttora in itinere. Questa variante (che possiamo chiamare numero 2) non si cita nella delibera del Consiglio del 12 novembre 2010, con la quale si chiede alla Regione Abruzzo di modificare il Piano paesaggistico di sei aree diverse, tra cui questa ubicata a ridosso della statale 16 ed oggetto di modifica urbanistica a seguito di un accordo stipulato con il proprietario dell’area stessa. “E’ grave che il consiglio comunale di Silvi abbia fatto richiesta alla Regione il 12 novembre 2010 senza inglobare la variante già approvata il mese prima dallo stesso Consiglio in data 12 ottobre 2010 ” aggiunge il consigliere regionale. “Perché il consiglio comunale prima ed poi il sindaco hanno negato alla Regione l’esistenza dell’accordo? Cosa c’è sotto? Questa mattina in Consiglio regionale ho chiesto di allegare al verbale della seduta il resoconto integrale dell’audizione del sindaco di Silvi in II Commissione consiliare in cui negava l’esistenza dell’accordo e le due delibere di consiglio comunale di Silvi del 2010 che testimoniano l’esistenza dell’accordo ed i suoi effetti. Questo modo di operare denota non solo gravi irregolarità amministrative ma anche un disprezzo nei confronti dell’organo regionale. Il sindaco assieme alla sua maggioranza, oltre a compiere uno scempio ambientale e favorire la speculazione edilizia, sceglie di tutelare l’interesse di un privato a discapito di tanti interessi generali della città e dei cittadini silvaroli.
Il commento di Walter Caporale (Verdi). “Per una volta tanto il Consiglio regionale, nelle sue componenti di maggioranza e minoranza, ha saputo essere lungimirante, rinunciando ad approvare un folle provvedimento che avrebbe comportato l’ennesima colata di cemento a Silvi Marina. Si comprendono bene le difficoltà finanziarie degli Enti locali, ma non è possibile superarle barattando qualche piccola area verde, la classica foglia di fico, con colate di cemento. Purtroppo a Silvi molti amministratori sono ancora convinti di vivere negli anni Sessanta, quando il risparmio nel consumo del territorio non s’imponeva come una delle priorità dell’agenda politica e amministrativa. Vorrei che il Sindaco di Silvi chiarisse all’opinione pubblica che risponde pienamente al vero quanto egli ha affermato in Seconda Commissione consiliare, vale a dire che sulle aree che il Comune di Silvi vuole svincolare dal Piano paesistico per la costruzione di una scuola, e per cui chiede l’approvazione del Consiglio regionale, non c’è nessun tipo di accordo con privati per un piano commerciale”.
Il commento di Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo, e di Michele Cassone, presidente del Circolo Legambiente “Le terre del Cerrano”. Legambiente apprezza il senso di responsabilità dimostrato stamane dal Consiglio Regionale nel re-inviare in Commissione la proposta di variante al Piano Regolatore Generale avanzata dal Comune di Silvi, che comportava anche una importante variante al Piano Regionale Paesistico. All’indomani della consegna di un articolato esposto presso la Procura della Repubblica di Teramo sui troppi lati oscuri della questione, a partire dalla dubbia procedura portata avanti dal Comune di Silvi nell’adottare una variante alla variante del piano regolatore senza concludere nessun iter di approvazione, Legambiente ribadisce la sua intenzione di mantenere alta l’attenzione sulla vicenda e la sua piena disponibilità a contribuire a garantire l’interesse pubblico, mettendosi a disposizione del Consiglio regionale su eventuali confronti.