Teramo, i reperti del Teatro Romano saranno spostati. Forse

teatro_romanoTeramo. “I reperti del Teatro Romano saranno spostati altrimento il cantiere non potrà andare avanti”. E’ netta la posizione della Soprintendenza Abruzzese e della Direzione Regionale per i Beni Culturali, che questo pomeriggio, rappresentati rispettivamente da Andrea Pessina e Fabrizio Magani, hanno preso parte al tavolo tecnico riunito in Comune dal sindaco Maurizio Brucchi, alla presenza, tra gli altri, delle associazioni culturali della città, Teramo Nostra in testa.

Tema di discussione, manco a dirlo, il destino dei reperti archeologici, ancora una volta al centro della diatriba: da una parte c’è un progetto, già approvato dal Consiglio Comunale, e un cantiere da portare a termine, dall’altra le associazioni, che di “spostare le pietre” proprio non ne vogliono sapere.

“Chi ci assicura che al termine dei lavori saranno riposizionate e utilizzate per la ricostruzione dei quattro fornici distrutti dalle ruspe nel 1961?” chiede il direttore artistico Sandro Melarangelo. Ma si tratta puramente di una questione tecnica: come potrebbero le macchine lavorare in tutta sicurezza, alla presenza di quei 1400 reperti, ognuno del peso di 10 quintali, che necessitano di uno spazio complessivo di 2800 metri quadri per essere attentamente studiati? “Pedonalizziamo l’area e allarghiamo il cantiere” propone Teramo Nostra. Nemmeno a parlarne, replica il sindaco: “Devo tener conto delle richieste di tutti, delle vostre, ma anche delle esigenze dei cittadini che devono transitare. Mi impegno a coinvolgere tutti, ognuno per il proprio ruolo, nelle varie fasi di questo progetto. Più di questo non posso fare. Come sindaco, devo pensare ad una città in crescita, c’è l’impegno di tutti, ma bisogna avere rispetto di chi sta portando avanti il progetto. Cerchiamo di guardare oltre e avere fiducia”.

 

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