Non solo la Tari, ma anche l’aumento dei buoni pasto, calcolato sul parametro Isee che dovrebbe tutelare le fasce più deboli, ma che in realtà penalizza tutti. Perché ad esempio chi ha un reddito non superiore a 8mila euro l’anno, dovrà pagare 2,80 euro, cioè 30 centesimi in più, rispetto a prima.
Enio Pavone, Rosaria Ciancaione, Alessandro Recchiuti, Angelo Marcone, Mario Nugnes e Nicolino Di Marco, capigruppo delle forze di minoranza in Consiglio, non ci stanno. Annunciano battaglia e non escludono di ricorrere dinanzi al Tribunale Amministrativo.
Dito puntato soprattutto contro quei quasi 900mila euro accantonati dal Comune per crediti che rientrerebbero nella schiera degli inesigibili. Oltre ad altri 450mila euro per garantire più servizi alla collettività, come lo spazzamento delle strade.
“Aumenti ingiustificati”, tuonano le opposizioni, “perché arrivano tra l’altro in un momento difficile per tantissime famiglie. 20 milioni di italiani hanno debiti con Equitalia. Questo vuol dire che è un fattore generalizzato. Noi a suo tempo abbiamo attivato tutte le misure per recuperare i crediti. Per quanto riguarda i buoni pasto, l’aumento comporterà un flusso di 49mila euro. Non ci sembra una somma che possa risolvere tutti i problemi”.
E le accuse non si fermano qui. Perché nel corso dell’incontro con la stampa, i consiglieri di minoranza hanno posto l’accento sul fatto che l’amministrazione comunale, che sarebbe guidata non solo dal sindaco Sabatino Di Girolamo ma anche dall’onorevole Tommaso Ginoble, penserebbe più agli interessi dei singoli che ai veri problemi della comunità.
Nel prossimo Consiglio Comunale ci sarà battaglia. La minoranza è pronta a collaborare, vuole essere propositiva e l’emendamento presentato va in questa direzione. Ma dall’altra parte sembrano esserci solo porte chiuse.