Teramo. “La bocciatura dell’iter per la realizzazione del nuovo teatro rappresenta il definitivo fallimento del centrodestra teramano, autodefinitosi in questi anni addirittura un modello da imitare e che si sta rivelando invece nella sua drammatica inefficienza e illusorietà, a suon di retromarce e scivoloni”.
A sostenerlo, in una nota, è il Pd di Teramo, che ripercorre “la dispendiosa propaganda del piano strategico, la ‘summa’ di tutto quello che avrebbe dovuto trasformare Teramo e che nella realtà è servito solo a tante improbabili carriere politiche, gettando per anni fumo negli occhi dei teramani”.
“Ebbene” si legge ancora nella nota “tra i suoi cardini c’era proprio il project stadio-teatro, ora repentinamente cancellato. D’altronde la causa è nel modus operandi, quello della giunta Brucchi, tipico del berlusconismo, ormai rimasto solo a Teramo, del non disturbate il manovratore. Si è iniziati con lo svincolo della Gammarana, dove le rassicurazioni iniziali si sono trasformate in una celata ammissione di colpe, passando per la tentata truffa sui passi carrabili e la rinuncia alla Stu, presentata come la panacea di tutti i mali e svanita negli ultimi mesi in una bolla di sapone, tra lo sperpero di denaro pubblico. Per arrivare ad oggi con l’ennesimo tonfo, senza aver dato la possibilità ai cittadini di esprimersi democraticamente, con la logica dell’uomo solo al comando, o al massimo con gli amici e gli amici degli amici, schiaffeggiando così la storia democratica della nostra città. A questa amministrazione rimane ora ben poco da fare, visto il fallimento di tutti i suoi progetti. Qualche altra bottiglia da stappare in piazza e dirigere il traffico, sempre se non riescano a fare anche lì dei danni come sembra in questi giorni, e il recupero del Teatro romano, unico progetto al quale si aggrappano disperatamente, pur non avendoci mai creduto se non dopo una conversione dell’ultima ora. Il PD di Teramo crede che sia il momento di dire basta! E’ il momento di fermare il declino di Teramo a cui questi signori e il loro blocco di potere l’hanno consegnata. Dopo sette anni il risultato è negativo, è necessario arrivare all’alternativa, a cui tutta la cittadinanza deve lavorare partecipando alla vita politica e sociale tenuta in scacco da chi no ha più niente da dire e fare per Teramo. Basta con questo modo di amministrare, dannoso e controproducente, prepotente, antimeritocratico e distante dai bisogni dei giovani, i quali sono sempre più soli davanti alla mancanza di lavoro, privati di prospettive nella loro città da una compagine amministrativa scadente che li costringe sempre di più a emigrare come mai era successo in queste proporzioni”.