Ne sono convinti gli ultras della Curva Est, i quali la considerano una “loro” vittoria, considerato che non hanno mai mollato la presa in una battaglia che sembrava, per alcuni, persa in partenza, “osteggiata dai poteri forti, fomentata dalla propaganda asservita della stampa, repressa da soprusi continui, provvedimenti assurdi, denunce immotivate da parte degli organi deputati al mantenimento della legalità che, tuttavia, erano troppo impegnati ad azzittire il libero pensiero di liberi cittadini a difesa di un patrimonio di tutti, per accorgersi delle pesanti grane giudiziarie alla base di questa speculazione, emerse finalmente in questi giorni”.
Per gli Ultras, “questa è la vittoria della parte sana della città, quella che sentiva il bisogno di esprimersi democraticamente sulla sorte di un bene della collettività, alla quale è stato negato un sacrosanto diritto calpestato dall’arroganza e la prepotenza di chi, chiamato ad amministrare per il bene comune, pensava di perseguire solo i propri sporchi interessi, sottraendosi ad ogni confronto, trasformandosi da carnefice della volontà d’espressione popolare a vittima di fantomatiche aggressioni. Questa è la vittoria da cui tutti dovranno trarre insegnamento, che rimarrà scolpita nella storia e sancirà definitivamente la fine di questi tristi personaggi che hanno dimostrato come avrebbero voluto gestire il bene pubblico, lucrando ed ostentando il loro effimero potere. Vogliamo che chiunque d’ora in avanti utilizzi lo Stadio Comunale, la nostra casa, dimostri di avere rispetto per un luogo sacro della Teramanità, rivitalizzandolo e valorizzandolo adeguatamente. Pretendiamo dai politici, senza distinzione di ruoli e schieramenti, un bagno di umiltà e la manifestazione di una volontà concreta per dare una destinazione consona per storia e tradizione all’area del Comunale nel rispetto di ciò che questa ha sempre rappresentato per la città, diffidandoli fin da ora a prendere decisioni che possano svincolarsi dalla volontà popolare e da chi ha dimostrato con i fatti di avere a cuore quell’impianto. Rivendichiamo l’appartenenza del Comunale alla città, alla sua gente, a noi stessi: noi, che su quei gradoni siamo nati e cresciuti e che per quei gradoni abbiamo combattuto ma che, soprattutto, non smetteremo mai di vigilare su qualsiasi soggetto abbia ancora velleità sul Comunale, che dovrà sempre e comunque fare i conti con noi, affinché quell’area così appetibile per sciacalli e affaristi vari, sia preservata da qualunque futura aspirazione speculativa. Chiunque sarà chiamato a decidere le sorti del nostro Stadio Comunale nel rispetto della sua storia sappia fin d’ora che i suoi primi interlocutori saremo sempre e soltanto noi, gli Ultras della Est”.