Roseto. Il Tar dell’Aquila ha condannato il Comune di Roseto a risarcire 42mila euro alla società Ambiente200 per non averle assegnato la gestione della raccolta rifiuti dopo che questa aveva formulato un’offerta economicamente vantaggiosa rispetto alle concorrenti. La nuova giunta ha affidato il servizio con un’ordinanza ad un’altra ditta aggiungendo alle richieste la raccolta porta a porta.
“La società Ambiente2000 si era offerta – ricorda Marco Borgatti, portavoce della Federazione della Sinistra – di fornire questo servizio aggiunto allo stesso prezzo del precedente affidamento ma la giunta ha affidato l’incarico ad un’altra impresa per un importo superiore. Il Tar nella sentenza è durissimo ed afferma che tale richiesta per il porta a porta doveva essere formulata alla società Ambiente2000, definendo la scelta del Comune come mossa , testualmente , “sulla base di oscure motivazioni di opportunità e convenienza il servizio è stato affidato ad una offerta ben più onerosa”. In sostanza il comune pagherà questo servizio circa 150mila euro in più con questo affidamento ed a questo si aggiunge il risarcimento che il Tar ha assegnato alla Ambiente2000 di 42mila Euro. Un bell’inizio certo da parte della nuova amministrazione che , al contrario delle promesse elettorali, ha portato un aggravio considerevole delle spese in tema rifiuti. Il sindaco deve, a questo punto, una risposta ai cittadini su quali siano queste oscure valutazioni sottolineate dal Tar. Se questo è il nuovo che avanza – conclude Borgatti – in tema di rifiuti chiediamo al più presto alla maggioranza di centro destra di mettersi seriamente al lavoro cercando di realizzare concretamente il porta a porta nell’intera Roseto concludendo la sperimentazione maldestra realizzata sul solo lungomare”.
La replica di Pavone. In riferimento alla sentenza emessa dal Tar dell’Aquila relativamente all’ordinanza sindacale sui rifiuti ( la sentenza è stata depositata ma non ancora notificata al Comune), il sindaco Enio Pavone ha dichiarato: “E’ totalmente falsa che l’ordinanza da me firmata sia di un importo superiore a quella di qualsiasi altro offerente. L’ordinanza prevede un importo di 845mila euro di corrispettivo annuale, mentre l’ordinanza ha validità semestrale. Inoltre l’ultima offerta della ditta ricorrente ammontava a 848 mila euro. Quindi le notizie apparse su alcuni organi di stampa sono totalmente prive di fondamento in quanto non è stata emessa nessuna ordinanza che ha danneggiato l’Ente nei termini della corrispettività delle prestazioni, nel senso che il servizio è stato affidato alla ditta che ha fatto l’offerta più conveniente al Comune, con una gara informale che era stata tra l’altro già attivata dalla precedente Amministrazione, su cui noi poi siamo intervenuti per cercare di migliorare e ottenere degli sconti massimi possibili. Noi riteniamo – conclude Pavone – di aver agito nella piena legittimità e soprattutto con l’obiettivo di affidare il servizio alla società che ha presentato l’offerta più conveniente rispetto alle altre. Pertanto, non appena avremo la notifica della sentenza ci sentiremo con i nostri legali con l’obiettivo di predisporre la pratica di opposizione alla sentenza del Tar facendo appello al Consiglio di Stato”.