Atri, il sindaco Astolfi a colloquio con Chiodi: il San Liberatore è davvero potenziato?

atri_ospedaleAtri. Un incontro rimasto riservato fino all’ultimo. Fino ad oggi, quando a renderlo noto è lo stesso sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, che in una nota racconta l’evolversi di un incontro importante, avuto ieri con il Commissario straordinario per la Sanità Gianni Chiodi. Tema di discussione, manco a dirlo, il futuro del San Liberatore, soprattutto alla luce delle recenti notizie relative alla chiusura del reparto di Pischiatria.

E le considerazioni finali del primo cittadino non lasciano spazio ad interpretazioni: “Il nuovo atto presenta alcune criticità che abbiamo sottoposto all’attenzione del governatore Chiodi e dello stesso direttore generale Giustino Varrassi, ma va detto che nel complesso non va a penalizzare la nostra struttura, che mantiene la sua vocazione chirurgica e le sei unità operative complesse di base”.

Al centro dell’incontro, dunque, il destino dei reparti di Urologia e Psichiatria, in relazione ai quali lo stesso Astolfi riferisce di aver avanzato la richiesta affinchè conservino entrambi il regime h 24, quindi con possibilità di ricoveri ordinari. “Si tratta di richieste volte a tutelare alcuni servizi, che trovano giustificazione nelle richieste provenienti dal territorio e dagli operatori” spiega Astolfi “alle quali il presidente Chiodi ha fornito rassicurazioni e sulle quali si dovrà ora pronunciare il direttore generale Giustino Varrassi”.

Nel pomeriggio, poi, lo stesso sindaco ha convocato una riunione del Comitato Sanità cittadino, il quale ha espresso il suo pieno dissenso sulla trasformazione in Unità semplice a valenza dipartimentale del Reparto di Anestesia e Rianimazione.

Secondo l’organismo si tratta di una decisione “incomprensibile, che non tiene conto delle esigenze del territorio, del numero delle prestazioni chirurgiche e del fatto che il San Liberatore possiede il Punto nascita e la Pediatria, che vanno a giustificare la presenza nella struttura di tale importante servizio”.

Per il Comitato è necessario provvedere, con la massima urgenza, all’acquisto dei macchinari obsoleti dei servizi di Endoscopia e Gastroenterologia, la cui situazione sta portando ad un notevole aumento dei tempi di attesa con disagi per i pazienti e per il territorio.

Tutto è bene quel che finisce bene, dunque? Non proprio.

“Come si fa a dire che l’ospedale mantiene intatta la vocazione chirurgica quando è previsto il depotenziamento di anestesia e rianimazione?” chiede a proposito il segretario de La Destra di Atri, Roberto Marchione, che mette a fuoco anche la poca chiarezza nelle parole del sindaco Astolfi. “Nella nota inoltrata dal Comune si evince che avrebbe incontrato prima Chiodi e Varrassi per poi convocare la riunione del comitato, poi però dice che Chiodi ha accolto positivamente le richieste avanzate e che rimaneva in attesa della risposta di Varrassi…ma Varrassi non era lì?”. Infine, un’ultima annotazione: “E’ gravissimo che Astolfi incontri Chiodi e Varrassi, parlando a nome del comitato. Non sarebbe stato più corretto riunire prima il comitato e poi riferire al Commissario e al Manager le preoccupazioni e le richieste? Si vuole sostituire all’intero comitato? O peggio ancora, fa dettare a Chiodi e Varrassi la sua agenda e quella del comitato?”.

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