“La sezione provinciale del Pd”, spiega Macedone, “mi ha comunicato la presenza di sessanta tessere in più rispetto a quelle sottoscritte e firmate da me. Tali tessere sono state compilate da soggetti a noi al momento ignoti, ed in modo certamente al di fuori delle regole stabilite dallo statuto in merito al tesseramento”.
Dal controllo effettuato, inoltre, il segretario conferma che alcuni nominativi sono riferiti a persone che di certo non appoggiano il Pd, mentre altri sono intestati a soggetti che risiedono fuori dal territorio comunale. Un tesseramento, dunque, “evidentemente manipolato e non conforme al codice etico del partito”, che quindi non può essere accettato.
E, confermando la propria posizione in linea con quella del Partito, Macedone ribadisce massima “apertura a tutti i cittadini che consapevolmente e volontariamente richiedono personalmente la tessera, nei modi stabiliti, direttamente al segretario di Circolo o suo delegato”, annunciando di non volersi fermare fino a quando “non avrò i nomi dei responsabili di questa brutta situazione”.