Teramo. Contro le politiche di attacco al sistema di istruzione pubblica e per una nuova idea di futuro e di libero accesso al sapere. Giovedì 17 novembre anche Teramo partecipa alla Giornata Internazionale della Mobilitazione Studentesca: i giovani e gli studenti teramani scenderanno in piazza per reclamare pacificamente i loro diritti.
“I continui tagli e le riforme di scuola e università italiane” si legge nella nota “che hanno creato nuove barriere all’accesso all’istruzione a tutti i livelli, si vanno però oggi ad inserire in un quadro internazionale drammatico. Pensiamo sia necessario rilanciare a livello internazionale una nuova idea di società che sappia guardare al futuro e che rimetta al centro i diritti, i valori della democrazia e i beni pubblici, definendo il ruolo fondamentale che l’istruzione pubblica e il diritto allo studio devono avere nella nuova idea di mondo che vogliamo”.
L’Unione Degli Universitari, i ragazzi di Azione Antifascista Teramo, il Coordinamento Regionale GC – FGCI, il Coordinamento Studentesco Teramo e i ragazzi di C.A.S. Controcorrente Saffo danno appuntamento in piazza Dante, alle ore 9, per chiedere tutti insieme che Teramo diventi una città universitaria, al passo con lo studente.
Studenti universitari e delle scuole superiori manifesteranno per la mancanza di trasporti, un problema che si lega inevitabilmente al decentramento delle sedi accademiche e scolastiche. “Chiediamo che Università e Scuole siano al centro di Teramo perchè la cittadinanza studentesca non sia solo un’utopia. No ai poli scolastici e no alle sedi distaccate universitarie. Vogliamo che il centro cittadino diventi punto di socialità per i giovani e punto di riferimento anche per chi viene da fuori a studiare. Vogliamo quindi una città che possa garantire servizi adeguati! Inoltre scenderemo in piazza per ribadire la nostra richiesta di maggiori investimenti per il Diritto allo Studio per l’Università, maggiori investimenti sull’edilizia scolastica per la scuola, maggiori investimenti sul mondo del lavoro e ribadiamo la nostra contrarietà alla precarietà diventata vera e propria piaga sociale che attanaglia la nostra intera generazione.