Teramo. Una petizione popolare perché anche Colleatterrato Basso abbia la sua farmacia comunale. È l’iniziativa del Laboratorio del Programma per Teramo di IdV, Pd, Sel e Prc, che si oppongono alla volontà dell’amministrazione Brucchi di posizionare la nuova farmacia sulla statale che attraversa Villa Pavone.
Come annunciato questa mattina in conferenza stampa, il centrosinistra teramano ha infatti deciso di sposare la causa dei residenti del noto quartiere, che lamentano l’esigenza di un dispensario in zona, dovendo necessariamente spostarsi in auto per acquistare delle medicine. Da qui l’inutilità, a detta dei cittadini, di una nuova farmacia sulla statale a Villa Pavone, dove invece proprio la giunta avrebbe pensato di posizionare il dispensario. Per evitare tutto questo, il Laboratorio del Programma per Teramo ha pertanto deciso di dare avvio a una raccolta firme con la quale impedire, prima dell’approdo in Consiglio comunale, che l’apertura diventi realtà.
“Andremo avanti per circa due mesi” spiega meglio Valdo Di Bonaventura, consigliere comunale IdV “e poi valuteremo se prorogare l’iniziativa. Saremo pertanto presenti ogni sabato, domenica e giovedì mattina in piazza Rishon Le Zion, dove contiamo di raccogliere quante più firme possibili perché anche il quartiere di Colleatterrato Basso sia davvero riqualificato”.
Ad essere contestata dal centrosinistra è la scelta di una posizione pensata, come sottolinea Siriano Cordoni, “più per l’economia della farmacia stessa che per quella dei teramani”. A circa 400 metri dalla locazione individuata si trova, infatti, già un dispensario farmaceutico, mentre il quartiere in questione continua a mancare di questo fondamentale servizio. Per questo motivo Di Bonaventura dichiara di nutrire dubbi circa l’impronta di tipo pubblico-privato che l’amministrazione comunale intende dare alla farmacia. “Forse” commenta infatti in proposito “si è già a conoscenza di colui che si aggiudicherà il dispensario e questo spiegherebbe il perché della decisione. Probabilmente il diretto interessato avrà fatto i suoi conti e pensato che quella può rivelarsi una posizione a lui economicamente vantaggiosa”.
Ma proprio Colleatterrato Basso e, più in particolare, quartiere San Benedetto si sono rivelate essere le zone maggiormente rilevanti in termini di popolazione. Da qui l’esigenza di riqualificare l’area, come già accaduto, ad esempio, con un altro quartiere teramano, Piano della Lenta, che proprio dall’apertura di una nuova farmacia ha acquistato la sua autonomia.
“La nostra intenzione” conclude Gianguido D’Alberto “è quella di dar vita a una politica completamente differente rispetto a un centrodestra che si chiude in conclave ed esce dichiarando “habemus farmaciam”. Sarà un percorso lungo, ma con questa prima iniziativa ritorniamo fra la gente e ci rapportiamo a loro raccogliendo la voce di chi vive la città e i suoi problemi”.