La maggioranza di Bellante Democratica avrebbe, infatti, riconosciuto solo due debiti fuori bilancio, determinati da decreti ingiuntivi. “Sono ancora diversi i lavoratori” spiega meglio la Pavan: “elettricisti, idraulici e meccanici che dovranno ancora aspettare. Ma i diritti dei lavoratori, invocati dai valori del centro-sinistra? Perché non far pagare, come previsto dalla normativa, amministratori, funzionari e/o impiegati che, senza rispetto delle norme, affidano incarichi?”.
Non solo. La Pavan parla anche di un “assurdo rimpallo di responsabilità” tra Ruzzo e Comune a seguito di un sopralluogo della ASL per inconvenienti di natura igienico-sanitaria provocati da fuoriuscita di liquami da rete fognante comunale. “Nell’evidenziare tali incongruenze” racconta ancora il politico “Uniti si può ha chiesto, considerate le a dir poco inquietanti affermazioni del nuovo c.d.a. del Ruzzo, di acquisire i documenti delle assunzioni, dei bilanci e della situazione patrimoniale dell’ente. Tutti i Comuni della provincia di Teramo dovrebbero avere una partecipazione minima alla Ruzzo Spa, quindi tutti i consiglieri possono chiedere di vedere le relative procedure amministrative per fare le dovute verifiche. “Uniti si può” rileva che non si è discusso sullo stato di attuazione dei programmi, anzi, l’unico programma che in questi mesi di legislatura è stato ripetutamente dibattuto è stato l’accordo transattivo per la liquidazione del socio privato di Sogesa. Inopportuno anche il carteggio dei presidenti di Cirsu e Sogesa inviato alla Regione, al sindaco di Notaresco, alla Provincia e all’ AdATE, non inviato per conoscenza a tutti i sindaci, (li paghiamo noi tutti). Chissà che non sia proprio quel tanto criticato e biasimato centro destra, impersonato dall’assessore Mauro Di Dalmazio, che possa rappresentare “la Divina Provvidenza” visto il fallimento delle due società”.