Il riferimento è alla mole di debiti accumulati (oltre dieci milioni) che impediscono di concludere la transazione economica con la quale sarebbe garantita la gestione della costruzione della nuova discarica di Grasciano. “Una discarica” precisa Tancredi “assolutamente necessaria per la provincia teramana, da realizzarsi entro la prossima estate per evitare nuovi aumenti, come altrimenti capiterà necessariamente ad alcuni Comuni, che vedranno la Tarsu addirittura raddoppiata”.
Della stessa opinione anche Enrico Mazzarelli, segretario generale della Regione Abruzzo, che contesta la cattiva gestione che nel passato ha contraddistinto la società. “Il ciclo dei rifiuti ha bisogno di una discarica” commenta in proposito “e non è pensabile che le scelleratezze del passato blocchino l’unica possibilità in provincia di Teramo. È venuto il momento di prendere atto della situazione”.
Il Pdl provinciale si associa, pertanto, a quanto proposto in questi giorni dall’assessore regionale Mauro Di Dalmazio, che si è dichiarato disposto al commissariamento di Cirsu e Sogesa, l’“extrema ratio”, come ha sottolineato lo stesso Tancredi “in un intreccio così complesso da non poter essere districato”. Secondo i due politici, infatti, il problema rifiuti della provincia teramana può essere risolto soltanto con la costruzione di impianti. Ipotesi che al momento non sembra essere destinata a concretizzarsi a causa di quelli che Tancredi chiama “giochetti societari. Il servizio di raccolta dei rifiuti è prioritario e dev’essere portato avanti. Pertanto, se non si trova una soluzione che consentirà di arrivare alla costruzione della nuova discarica, siamo disposti al commissariamento”. Il senatore non nasconde il fatto che, così facendo, Cirsu e Sogesa potrebbero trovarsi a gestire una situazione che, senza discarica, porterebbe dritti al fallimento con le ovvie conseguenze che ricadrebbero su cittadini e comuni vicini. Quale, allora, l’alternativa proposta dal Pdl?
“Un impianto di valorizzazione ambientale che sostenga la discarica già esistente” è il parere di Paolo Tancredi, “che non deve spaventare in quanto la Regione ha stipulato una convenzione con il Cnr per lo studio della qualità dei rifiuti in Abruzzo. L’obiettivo è quello di immaginare quale potrebbe essere la migliore tecnologia per il nostro territorio. Paure infondate, dunque, quelle di chi teme per la salute dei cittadini”.