Teramo. “Credo che ai cittadini importi davvero molto poco di questa querelle: per la prima volta tutto quanto riguarda organizzazione e personale è totalmente trasparente e disponibile sul sito dell’ente affinchè tutti possano farsi un’opinione”. Il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, replica così alle dichiarazioni rilasciate ieri dai gruppi di minoranza che hanno fortemente criticato la riorganizzazione dell’ente.
“Da questo momento” dice Catarra “ne parleremo nelle sedi istituzionali: tavoli sindacali e assemblee del personale, sottraendo questo argomento alla strumentalizzazione di chi intende difendere uno status quo a favore di pochi e a scapito di quella razionalizzazione della pubblica amministrazione che, a parole, al di fuori di questo ente, tutti invocano. Lo scontro in atto ha risvolti squisitamente politici, su un prima gestito dallo stesso attuale capogruppo del Pd e sconfessato da cittadini, dipendenti e anche da un ispettore Ministeriale, e un dopo, del quale, evidentemente, mi assumo la responsabilità e che ha solo l’obiettivo di rendere più razionale, meno costosa e più controllata una macchina amministrativa che nel passato è stata molto autoreferenziale, benevola e prodiga solo con pochi. Ci andrei piano con le parole perché illegittimo vuole dire una cosa molto precisa e D’Agostino se ne deve assumere l’onere della prova con atti conseguenti”.
Quanto al timore di mostrare documenti, Catarra annuncia che “se i consiglieri acconsentono, le sedute delle Commissioni saranno rese pubbliche. A questo proposito ho inviato una nota al presidente della Commissione controllo e garanzia, Ugo Nori, chiedendo di pubblicare sul sito i verbali delle riunioni a partire da quella del 30 agosto scorso su Teramo Lavoro. Noi guardiamo oltre, intanto salutando con sollievo e soddisfazione il risultato ottenuto dal Governatore Chiodi a Roma, con i 611 milioni assegnati all’Abruzzo. Solo questo può interessare al cittadino: quando e come partiremo con gli investimenti a sostegno della ripresa economica e occupazionale”.