Giulianova, nuovo vertice sull’ospedale. Mastromauro: “Due per acuti in provincia” (SERVIZIO)

“Chiedo la più ampia unità sul documento che andremo ad elaborare in merito alla necessità che sul nostro territorio provinciale siano presenti due ospedali per acuti”.

Il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro torna sulla delicata questione del nuovo ospedale in città, una struttura che non è a servizio solo del centro rivierasco, ma di un territorio molto più ampio tutto costiero, che va da San Benedetto del Tronto a Pescara e con interessamento anche della porzione dell’immediato hinterland. La riunione dello scorso 5 gennaio e il recente Consiglio Comunale hanno però evidenziato una certa frattura politica in merito alla vicenda. Lunedì prossimo ci sarà un nuovo vertice, con un obiettivo molto chiaro per il primo cittadino giuliese.

“Vogliamo l’unità”, ha ricordato Mastromauro, “ci sono già forze di opposizione come Il Cittadino Governante e Giulianova Rinasce che sono sulla stessa nostra lunghezza d’onda. Qui bisogna capire che il nostro ospedale è a servizio di un’area vasta, di circa 100mila abitanti che d’estate raddoppia o persino triplica per la presenza dei turisti. Non si può dunque pensare di declassare la nostra sanità”.

Il primo cittadino giuliese manda poi una frecciatina al direttore generale della Asl di Teramo Roberto Fagnano che recentemente aveva avuto modo di esprimere la propria opinione circa la necessità di avere in provincia di Teramo un solo ospedale per acuti. E ricorda che la battaglia per avere una nuova struttura sanitaria, come sancito dalla Regione Abruzzo, non sarà portata avanti solo dal Comune di Giulianova.

“Il manager Fagnano è demandato dalla politica”, sottolinea il sindaco, “non può quindi lui dire che la nostra provincia ha bisogno di un unico ospedale. Esiste una delibera della Giunta Regionale dello scorso 15 novembre che dice l’esatto contrario. Ovvero il territorio necessità di due strutture sanitarie per acuti. La nostra battaglia la porteremo avanti con i sindaci anche di Roseto, Mosciano, Bellante, Morro d’Oro e Notaresco. Con la salute della gente non si scherza”.

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