Ruzzo Reti, l’avvocato Strozzieri nuovo presidente

avv._claudio_strozzieriTeramo. E’ l’avvocato Claudio Strozzieri il nuovo presidente della Ruzzo Reti. Sostituisce il dimissionario Giacomino Di Pietro che per 8 anni ha ricoperto la carica di presidente. Eletto anche il nuovo consiglio di amministrazione. Ne fanno parte Serafino Impaloni, Carlo Ciapanna, Dante Di Marco e Ferdinando Martini tutti esponenti di area di centro destra.

Questo perché i sindaci e gli altri esponenti di area di centro sinistra si sono presentati divisi, rinunciando di fatto alla proposta che era stata fatta loro sulla vice presidenza e su una poltrona all’interno del C.d’A. La polemica è scoppiata nel momento in cui i sindaci dell’area montana hanno votato contro la proposta della segreteria del Partito Democratico che aveva indicato in Luigi Guerrieri quale possibile vice presidente della Ruzzo Reti. A quel punto i sindaci del centro destra, guidati dal primo cittadino di Teramo Maurizio Brucchi, si sono fatti carico di una scelta che lo stesso Brucchi ha definito coraggiosa: nominare un C.d’A. totalmente monocolore. “Il centro sinistra si è presentato con un’ora e mezzo di ritardo”, ha affermato il sindaco di Teramo, “un ritardo peraltro ingiustificato. E per di più anche separato al proprio interno. Avevamo offerto la vice presidenza e un consigliere. Ma hanno dimostrato tutta la loro difficoltà nel dialogare. A quel punto abbiamo dovuto fare una scelta”. Al termine delle elezioni il più arrabbiato di tutti è stato il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro che lasciando la sede della Ruzzo Reti ha urlato “E’ una vergogna” riferendosi a quanto accaduto nella giornata odierna.

Lino Nazionale

 

Il commento del Partito Democratico della Provincia di Teramo. “La vicenda odierna che ha riguardato il rinnovo del Consiglio d’amministrazione della Società Ruzzo Reti impone una ferma posizione di condanna da parte del Partito Democratico. Il Centrodestra teramano, sovvertendo una consolidata tradizione di gestione istituzionale della più importante azienda della provincia di Teramo, ossia quella di vedere rappresentate anche le posizioni di minoranza dei sindaci del consorzio, crea un grave precedente imponendo una scelta amministrativa prepotente e di parte, a detrimento degli interessi generali della cittadinanza. Scegliendo come centrodestra tutti i cinque consiglieri di amministrazione e i tre membri del collegio sindacale, di fatto si esclude ogni forma di garanzia e controllo sull’ente, fatto di estrema gravità in una situazione democratica. L’indicazione unanime per la vicepresidenza, avanzata dalla Segreteria provinciale del PD e  condivisa dalla maggioranza dei sindaci del centrosinistra era ispirata su criteri di innovazione e indiscutibile competenza professionale. Il Centrodestra ha strumentalmente fatto leva sulle posizioni differenti di una “minoranza della minoranza” di sindaci per espropriare quasi la metà dei comuni della provincia, della propria legittima rappresentanza. Gravissimo è comunque stato il comportamento di alcuni sindaci che ha favorito questo esito estremamente negativo, impedendo rinnovamento e rappresentanza; atteggiamento del quale dovranno rispondere dinanzi all’intero partito e all’elettorato del centrosinistra che pretende chiarezza, trasparenza e discontinuità”.

Sindaco di Montorio: dai vertici del Pd atteggiamento dilettantistico. “La condotta dei sindaci definiti “minoranza della minoranza” è stata infatti dettata dal totale disaccordo con i vecchi metodi della politica più bassa e becera degli anni della Prima Repubblica”, scrive in una nota Alessandro Di Giambattista, “ che i vertici del Pd teramano hanno tentato di imporre con uno scientifico stancheggio sulle decisioni da adottare. Il Cda della Ruzzo Reti era stato dimissionato da un modo di agire antidemocratico del centro destra nella seduta dello scorso 4 luglio e, da quella data, vale a dire 24 giorni fa, il segretario del Pd si è curato di convocare una riunione di sindaci per condividere il nome del componente dei Democratici in seno al Cda solo stamattina mezz’ora prima dell’apertura dell’assemblea societaria. E’ apparso subito evidente che da parte nostra vi era disaccordo solo sui metodi e non sul nome dell’avvocato Guerrieri, che da persona validissima è stato tirato fuori dal cilindro solo a seguito dell’opposizione della maggior parte dei sindaci presenti alla prima proposta fatta dalla direzione del partito. Successivamente, ad opera del segretario e in pieno svolgimento del Cda, è arrivato un sms con il quale si indicava il nome del componente del collegio dei revisori dei conti e del membro del Cda della società. A questo punto, notata la spaccatura insanabile creata ad arte da qualche dirigente del partito, il centro destra si è trovato la strada spianata per il “cappotto” in sede di effettuazione delle nomine. Pertanto respingo al mittente le accuse rivolte a me e ai miei colleghi e mi rivolgo anche agli organismi regionali del Pd affinché, finalmente, in provincia di Teramo nasca un soggetto politico che possa effettivamente definirsi Partito Democratico”.

L’Abruzzo al centro: soddisfatti per nomina di Impaloni. In una nota l’associazione esprime “soddisfazione per per la  nomina a componente del Consiglio d’amministrazione del Ruzzo del suo Presidente, Serafino Impaloni, affermato professionista teramano di cui sono note le doti umane e professionali. Il prestigioso incarico giunge a compimento di un percorso di  costante impegno civico profuso, fin dall’inizio delle sue attività, nella Lista Civica “Al Centro per Teramo” di cui è stato capogruppo al consiglio comunale. Al dott. Impaloni  i nostri più sinceri e meritati auguri di buon lavoro, certi  che saprà dare un valido contributo  alle attività dell’Ente e che sarà attento e valido interlocutore delle esigenze della collettività”.

Psi: il Pd fa la politica dell’aspirapolvere. Il Pd, come al solito, non solo non è riuscito a proporre i nomi dei due rappresentanti, nel consiglio di amministrazione dell’ente”, rincara la dose Guido Paci, responsabile del Psi della Val Vibrata, “ per evidenti spaccature al suo interno, ma come al solito si è preso la facoltà di rappresentare tutto il centrosinistra.  Gli altri partiti vengono interpellati solo ad un mese prima delle eventuali cadenze elettorali  e poi l’oblio più totale. Cosa ci si stia a fare con il Pd nel centrosinistra non si comprende ! Il PD è un aspirapolvere per incarichi e rappresentanze: che siano in maggioranza o all’opposizione,  incuranti di consultare gli altri partiti che compongono la coalizione occupano ogni spazio. La politica non è la spartizione dei “posti”.Ma  i “posti” ci sono e vanno assegnati e i Democratici li assegnano solo a loro stessi. Se tutto questo non finirà, il Pd nel teramano rischia di rimanere perennemente all’opposizione, ma da solo”.


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