Giulianova. “L’amministrazione comunale sempre più allo sbando. Il prelevamento dal ‘Fondo di riserva’ diventa una pratica quasi quotidiana”.
Lo ha denunciato Linea Retta, precisando “un fondo accantonato in quota percentuale (dallo 0,30 al 2%) del totale delle spese correnti inizialmente previste in bilancio; è, in buona sostanza, il tesoretto di famiglia. Dal momento dell’approvazione del bilancio, sul quale sta lavorando la Guardia di Finanza, ne sono successe di tutti i colori. Oltre alle questioni di carattere giudiziario, che hanno portato ad un forzato valzer di poltrone dirigenziali (con impedimento per l’attuale responsabile finanziario a poter firmare tutti gli atti di sua competenza), si registrano anomale continue variazioni e prelevamenti dal ‘Fondo di riserva’”.
Linea Retta ribadisce che “il ‘Fondo di riserva’ costituisce una ricchezza che non può essere dilapidata e può essere utilizzata solo ed esclusivamente in caso di situazioni di assoluta emergenza. Tali gli ultimi prelievi: 26.7.2016 – euro 4.000 per la messa a norma del Mercato ittico; 25.8.2016 – euro 5.900 per l’acquisto di arredo scolastico; 6.12.2016 – euro 3.000 per l’acquisto di materiale scolastico e per il rimborso per le retrocessioni di loculi cimiteriali; 1.12.2016 – euro 8.000 per il contributo a Giulia Eventi. L’amministrazione come si giustifica? ‘Tale ulteriore iniziativa (attingere al Fondo) tuttavia impone, stante l’attuale incapienza in bilancio di fondi destinati a finanziarla, trattandosi di un’esigenza insorta successivamente all’approvazione dello strumento contabile di previsione per il corrente esercizio, la necessità di reperire risorse finanziarie per contribuire all’acquisto di materiale scolastico, come ivi indicato’. L’allegra (ma non più tanto) amministrazione Mastromauro, incapace di prevedere, in bilancio, le più elementari voci di spesa, ricorre costantemente a prelievi dal ‘Fondo di riserva’ per spese invece prevedibili, quali gli eventi estivi o la sanificazione del Mercato ittico, ovvero gli acquisti di piccoli arredi scolastici”.
“Tutte queste operazioni denotano improvvisazione ed incapacità di programmare le piccole quotidiane necessità della vita pubblica. Il che (insieme ad altre circostanza) dovrebbe indurre il Sindaco a rassegnare le dimissioni, per il bene suo, dei commercianti e della cittadinanza tutta”, conclude Linea Retta.