Giulianova. “Le rabbiose reazioni all’inizio dell’ultimo consiglio comunale e dopo, sono la chiara dimostrazione della pochezza, della divisione, della frammentazione,che alberga nei gruppi di minoranza. In una parola testimoniano il dissolvimento delle opposizioni tutte. La lucida analisi dell’ex Sindaco Giancarlo Cameli ha evidenziato il putridume di un centro destra agonizzante ed in lite perenne”. Scrive in una nota il Pd di Giulianova definendo il centrodestra locale diviso in tante correnti.
Un partito, il Pdl, che sarebbe stato lasciato in mano agli ex An (Rota, Vasanella e Posabella), mentre l’onorevole Tancredi “tesse le sue camarille con Flaviano Montebello nei bar cittadini” e Gianluca Antelli “che pur di avere una posizione equidistante sta con Obiettivo Comune ma è il segretario del cpogruppo alla regione del Pdl Lanfranco Venturoni”. Ma le critiche del Pd colpiscono anche il Cittadino Governante “che pochi giorni fa per cercare di mettere le mani in qualche modo sui risultati referendari, improvvidamente dichiarava di essere stato sempre di sinistra mentre in consiglio comunale amoreggia con Vasanella e con tutta la destra nel vano tentativo di mettere in difficoltà l’usurpatore Mastromauro”. Mentre Progresso Giuliese avrebbe perso “un’ottima occasione per mostrarsi alla città essere gruppo serio ed affidabile, invece sceglie di non essere presente ai lavori consiliari volendo dimostrare solo la loro acredine, la loro scarsa attitudine alla politica ed agli interessi della collettività, ma attenti a quelli personali. Hanno affermato da tempo di essere su posizioni politiche moderate, quando poi un partito da sempre moderato, l’Udc, entra in giunta apriti cielo”.
Il Pd giuliese condivide le parole espresse in assise civica da Giancarlo Cameli che ha affermato “un sindaco serio non deve cedere mai ai ricatti per sete di potere. Apprezziamo la sua dichiarazione che né lui né Mastromauro hanno mai ceduto ai ricatti. Neanche il Partito Democratico ha mai ceduto e mai cederà ai ricatti per sete di potere. A chi in consiglio comunale è dedito ai giochini di palazzo invece di guardare agli interessi di una collettività che vuole essere governata e che attende risposte certe soprattutto in questo grave periodo di crisi, diciamo che è tempo che si ravvedano, diversamente sarà la collettività ad operare le proprie scelte”.