Teramo. Mancano solo 3 giorni alla scadenza dei termini per il pagamento dell’Ici e i gruppi consiliari di opposizione avvertono: se non sarà modificata la parte relativa all’applicazione delle sanzioni, saremo costretti a ricorrere nelle sedi opportune.
“L’Amministrazione Comunale faccia un passo indietro” chiede il capogruppo del Pd, Giovanni Cavallari. “Non possiamo più permetterci di mettere le mani nelle tasche dei teramani. A seguito delle nostre battaglie sull’Ici, diversi errori sono stati modificati. Ne è rimasto uno, forse il più importante, relativo all’applicazione delle multe sul mancato pagamento. Perché un cittadino dovrebbe pagare un qualcosa di cui non era a conoscenza e, per di più, con gli interessi di mora?”.
Scendendo, infatti, nei particolari tecnici, sono di quattro tipologie gli errori riscontrati, come spiega il consigliere del Pd, Maurizio Verna. “Si tratta di multe fatte a chi nel 2004 possedeva aree non soggette a Ici, divenute tali nel 2009, a coloro che non hanno avuto comunicazione sull’edificabilità del proprio terreno ed a chi ha pagato secondo valori datati 2004 e successivamente modificati (nel 2009)”.
“L’Amministrazione continua a voler fare cassa a discapito dei cittadini” accusa Manola Di Pasquale “che saranno costretto a spendere ulteriori soldi per far valere le proprie ragioni nei ricorsi. Molti preferiscono lasciar perdere, ma così si gioca sull’ignoranza della gente e questo è un atto ignobile oltre che illegittimo”. La consigliera Di Pasquale si appella, dunque, alle associazioni dei consumatori, alle quali chiede di farsi da tramite e ricorrere al Tar per gli ingiusti pagamenti dell’Ici e dei passi carrabili.
“Basta con questo retaggio culturale” aggiunge il consigliere di Rifondazione, Sandro Santacroce “che considera i cittadini come sudditi e non come parte attiva della vita cittadina. Ormai c’è solo un modo per confrontarsi con questa Amministrazione: ricorrendo al Tar”.
Contro la giunta Brucchi si esprime anche il consigliere dell’IdV Siriano Cordoni. “La gente non ne più” commenta “i cittadini vengono spremuti come limoni”.