Pineto. L’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile. È quanto intende sancire la giunta di Pineto, che ha stabilito di integrare lo Statuto comunale con il principio secondo cui la gestione del servizio idrico è pubblica e priva di rilevanza economica, in quanto essenziale per garantire l’accesso all’acqua a tutti e pari dignità umana a ogni cittadino.
La decisione si inserisce nell’ambito delle iniziative a sostegno dei quesiti referendari, sui quali sarà necessario esprimersi i prossimi 12 e 13 giugno per dichiarare il proprio consenso o diniego alla privatizzazione dell’acqua. Con l’integrazione dello Statuto, il Comune di Pineto riconosce pertanto ufficialmente “il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico; conferma il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà”.
“Si tratta di un dovere per noi amministratori” commenta il sindaco Luciano Monticelli, che ha fortemente voluto l’integrazione dello Statuto. “Garantire il libero accesso a questo bene primario significa, infatti, tutelare i cittadini indipendentemente da quelle che sono le possibilità economiche di ciascuno, in un momento storico in cui la popolazione mondiale è in evidente crisi. Ci batteremo affinché questo diritto venga rispettato”.