Teramo. Prende il via oggi una tre giorni di spettacoli, accompagnati da una mostra fotografica ed un convegno dal titolo “il Parco e la città di Teramo: verso nuove opportunità”. Un convegno con il quale, come detto dal sindaco Maurizio Brucchi, “Teramo si candida a diventare la porta del Parco Gran Sasso e monti della Laga”.
Una promozione del territorio che, a detta del consigliere provinciale di minoranza Ugo Nori, si intreccia con quella che può essere definita una vera e propria “propaganda”.
“Il Parco” spiega Nori “la sua porta ce l’ha già ed è il comune di Montorio al Vomano, posto all’intersezione di due importanti direttrici che corrono lungo le vallate del Vomano e del Tordino e, particolare non di poco rilievo, che fa parte della Comunità del Parco (organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco) a differenza del Comune di Teramo. Che ne dice, quindi, il sindaco Brucchi di cominciare dall’entrare a far parte del Parco e non cercare di sfruttarne unicamente le capacità attrattive per portare in città un evento che ha il respiro di soli tre giorni? Diversi comuni in passato hanno manifestato la propria volontà, attraverso gli atti dei propri consigli comunali, di entrare a far parte del parco o di allargamento del proprio territorio all’interno del Parco stesso: lo stesso si può dire del Comune di Teramo? Certo ancor meno rassicuranti, per le popolazioni dell’interno della provincia sono le parole dell’assessore regionale allo sviluppo del turismo, ambiente, energia Mauro Di Dalmazio: la manifestazione che si terrà nel fine settimana è solo il primo passo di una strategia molto più ampia visto il ruolo di cerniera che Teramo riveste tra la montagna e la fascia costiera”. Preoccupanti perché, secondo Nori, “le stesse parole sono state dette in più di una occasione, nelle manifestazioni che il Parco ha organizzato in passato a Montorio al Vomano riferendosi proprio a Montorio, parole buone in ogni stagione e per ogni circostanza e soprattutto sembrerebbe per ogni strategia”. Da qui la proposta avanzata all’assessore Di Dalmazio: “visto il ruolo di cerniera che Teramo riveste tra il territorio piceno e quello aprutino, facciamo di Teramo la Porta della Fortezza Borbonica di Civitella del Tronto. Nell’unire la mia voce a quella dei sindaci della provincia di Teramo componenti la Comunità del Parco, a cui chiedo che si impegnino affinché la stessa torni a riunirsi e darsi i propri organismi, che hanno espresso più di una perplessità sulla kermesse (forse perché si sentono puntualmente rispondere che il Parco non ha risorse per le esigenze delle comunità che ne fanno parte, e poi ingenti risorse vengono impiegate in manifestazioni di promozione del parco Gran Sasso Laga … dove? a Teramo!), voglio sottolineare quanto si ha bisogno di un confronto reale sulle problematiche delle aree interne e di quanto sia assordante il silenzio di istituzioni, compresa la Provincia di Teramo (componente della Comunità del Parco), che poco o nulla fanno per migliorare le condizioni di vita di cittadini che popolano le nostre aree interne e quanto poco si avverte il bisogno di investire risorse in iniziative che hanno il sapore di uno scambio di favori tra amministratori”.