Roseto degli Abruzzi. Il Consiglio Comunale di Roseto ha approvato ieri sera una delibera congiunta, votata da tutti i Consiglieri, in cui si impegna il primo cittadino e la sua Amministrazione ad adoperarsi affinché venga attivato un progetto che “unisca” le comunità di Montepagano e Cologna Paese.
L’obiettivo è quello di avere almeno 50 bambini pronti ad iscriversi dal prossimo anno scolastico al fine di riaprire le scuole nei due borghi, dividendo le cinque classi elementari, ottenendo così un nuovo codice meccanografico per la nuova scuola di “Montepagano-Cologna Paese”.
Il capogruppo di maggioranza Celestino Salvatore ha proposto infatti di promuovere un progetto, denominato “Scuola Pilota Sperimentale Montepagano-Cologna Paese”, per costituire un nuovo plesso scolastico, che utilizzerà ambedue gli edifici scolastici delle due frazioni storiche.
Il nuovo plesso proporrà una offerta formativa ed un programma innovativo, in grado di interessare le famiglie delle due frazioni e stimolarle ad iscrivere i bambini nella nuova scuola.
L’offerta comprenderà il tempo pieno, la mensa, il trasporto scolastico, la “Scuolasenzazaino”, corsi di musica, di teatro, di lingua, di informatica.
Al Consiglio hanno preso parte numerosi cittadini di Montepagano, desiderosi di conoscere il destino della storica scuola, e nel corso del dibattito è stata data anche la possibilità di intervenire, come richiesto dalle opposizioni, ad un loro rappresentante.
“Esprimiamo viva soddisfazione per questo importante risultato che è stato ottenuto grazie alla fermezza ed all’iniziativa politica portata avanti, in maniera sinergica, da tutta l’opposizione” dichiarano i Capigruppo Pavone, Ciancaione, Di Marco, Nugnes, Recchiuti e Marcone.
Nel corso del Consiglio è stata poi fatta chiarezza sulla situazione effettiva dei conti in generale del Comune di Roseto degli Abruzzi.
E’ stata così mostrata la riduzione dei mutui dai circa 39 milioni di euro del 2010 ai 34,5 milioni di euro del 2016. Allo stesso modo le spese del personale sono state ridotte dai 6,9 milioni di euro del 2010 ai 5,4 milioni di euro del 2016.
E’ stato poi sottolineato come oggi il Comune paghi tutti i fornitori entro i termini previsti dalla legge e non esistono più fornitori che devono essere pagati da anni. E’ stata infine evidenziata la scarsità di liquidità e la conseguente difficoltà finanziaria che ha portato ad anticipazioni di cassa, dovute sostanzialmente alla difficoltà nella riscossione dei crediti tributari coincisa con la grave crisi economica che, sul finire del 2010, ha iniziato a colpire tutte le famiglie italiane.
“E’ stato così provato, in maniera inequivocabile, che quando dicevamo che il Comune non aveva soldi a disposizione per fare sostanziali interventi sul territorio non era una scusa o un alibi, ma la rappresentazione della situazione reale” dichiara l’ex Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Enio Pavone.
“Questa difficoltà finanziaria non riguarda ovviamente solo il nostro Comune, ma è un problema che vede sullo stesso piano tutti i comuni italiani che, dal 2011 al 2015, hanno subito dei tagli sostanziali nei trasferimenti statali che, a Roseto degli Abruzzi, sono stati pari a circa 4,2 milioni di euro che, secondo i governi centrali, le amministrazioni avrebbero dovuto compensare in parte con i tributi locali” continua Pavone.
“Dispiace constatare come l’Assessore al Bilancio, Antonio Frattari, nel suo intervento in Consiglio si sia limitato solo alla lettura parziale della relazione del Collegio dei Revisori dei Conti e non abbia speso una parola sia sulla riduzione del debito portata avanti, negli ultimi cinque anni, dall’Amministrazione che ho avuto il piacere di guidare, sia sulle numerose difficoltà affrontate che, per inciso, sono le stesse con cui dovrà fare i conti l’Amministrazione Di Girolamo” conclude l’ex primo cittadino.
“Evidentemente, così facendo, hanno voluto crearsi un alibi nei confronti della cittadinanza visto che non sono e non saranno in grado di mantenere le numerose “promesse elettorali” fatte a causa della mancanza di risorse, mancanza che a questo punto, numeri alla mano, dovranno smettere di imputare a chi li ha preceduti visto che, sotto di noi, c’è stata una oggettiva e dimostrata diminuzione dei debiti e delle spese del personale rispetto a quello che abbiamo ereditato al momento del nostro insediamento nel giugno 2011”.