Sempre più uomo solo al comando. Il consiglio comunale di ieri, nel quale era previsto il question time con interrogazioni e interpellanze da parte dei consiglieri, si è trasformato in un vero e proprio attacco al condottiero. Per il sindaco Maurizio Brucchi e la sua Giunta sono, infatti, arrivati cartelli e proteste da parte dell’opposizione, con l’invito ad andare via. Ma anche bordate e segnali inequivocabili anche da quella parte di maggioranza da troppo tempo in disaccordo che ha voluto, ancora una volta, puntualizzare le sue posizioni, non arrivando però al taglio netto.
E la delusione e la stanchezza per un periodo difficile che si sta prolungando per un tempo evidentemente più lungo di quanto previsto, Brucchi lo ha espresso in un post su Facebook dove, al termine del consiglio ha confidato ai suoi “amici di rete”, di provare “disagio”. Ma nello stesso tempo ha assicurato di non voler mollare, “perché ho lavorato con serietà, onestà e dedizione cercando di risolvere i problemi della mia città”, definendosi non il migliore ma certamente “un buon sindaco”. Un modo, questo, per capire anche su quanti potrà fare ancora affidamento.
E mentre c’è chi, come Dodo Di Sabatino di Teramo Soprattutto che aspetta segnali chiari di discontinuità, chiedendo al sindaco di fare i nomi di coloro che lo starebbero ricattando, dall’altra parte la componente gattiana punta i piedi contro il progetto della funivia, considerato imprescindibile per portare avanti l’attività amministrativa. Nel mezzo il gruppo al Centro per Teramo, basito per quanto sta accadendo, in attesa di una qualche presa di posizione che possa modificare questo fragile equilibrio, che sottolinea la brutta immagine che l’amministrazione sta dando alla città.
L’opposizione, invece, come dimostrato anche ieri, torna ad accusare tutti coloro che siedono ancora sui banchi della maggioranza di essere responsabili, a pari merito del sindaco, del disastro a cui hanno portato la città. E appare compatta sulla richiesta di dimissioni, sebbene le nuove voci che vorrebbero il rettore Luciano D’Amico come possibile candidato del Pd per la prossima poltrona a sindaco di Teramo, stia creando qualche fibrillazione.
“La discussione nel partito per le prossime candidature è in atto”, conferma Maurizio Angelotti, segretario comunale del Pd, “e oltre al candidato naturale che per noi è l’attuale capogruppo in consiglio, Gianguido D’Alberto, siamo pronti a discutere con quanti vorranno condividere le nostre progettualità su altri possibili nomi per le primarie”.
Convocate commissioni consiliari
Per i prossimi giorni sono convocate due riunioni di organismi municipali.
La prima è in calendario per il prossimo 18 Ottobre, quando nella Sala Valeri, alle 9 si riunirà la conferenza dei capigruppo per stabilire gli argomenti da sottoporre all’approvazione nella prossima seduta del Consiglio Comunale.
La seconda è in calendario per Giovedì 20 Ottobre, con la convocazione alle 10 della Commissione Lavori Pubblici.