Pineto. “Apprendiamo con grandissimo sconforto le molteplici proteste di cittadini, associazioni e di chi vive e lavora a Pineto” Lo hanno dichiarato i consiglieri di opposizione Luca Di Pietrantonio e Gianni Assogna, dopo che negli ultimi giorni sono stati affissi i manifesti delle società di calcio, nel quale si lanciava un appello alla cittadinanza e all’amministrazione per trovare i 50mila euro utili per “riparare” i danni fatti dall’alluvione di marzo ai due impianti sportivi della città.
“Ormai la mattina è divenuto sistematico aprire il giornale e leggere di proteste contro sindaco ed amministrazione comunale che, evidentemente sono troppo presi a risolvere le beghe di partito e di poltrone, da non potersi dedicare minimamente ai tanti problemi che affliggono la nostra comunità. Siamo solidali con il Pineto Calcio che dal giorno successivo all’alluvione, sta cercando di spronare l’amministrazione a risolvere i problemi relativi ai campi sportivi, danneggiati sino a divenire del tutto inutilizzabili, da parte della squadra di Eccellenza e del settore giovanile, che computa in forze più di 250 ragazzi”. Hanno ribadito i due consiglieri d’opposizione che sottolineano anche come “il sindaco e la sua Giunta possano essere indifferenti alla mancanza di fondi del PROS di Pineto che, da tanti anni svolge un servizio essenziale e di prim’ordine per cittadini e turisti e, che è giunto, persino, a vendere i propri mezzi pur di far fronte alle proprie oggettive difficoltà; come non riusciamo a capacitarci di come Pineto, a due mesi dall’evento alluvionale, possa ancora presentare una pineta disastrata, per non dire indecente ed, addirittura, pericolosa per i suoi fruitori. La cartolina offerta ai potenziali turisti che ci hanno fatto visita durante le vacanze pasquali è assolutamente indecorosa e per nulla rispondente alle reali potenzialità della nostra splendida cittadina. Pertanto, esortiamo il sindaco e l’intera giunta – concludono Di Pietrantonio e Assogna – ad occuparsi delle vere e plurime problematiche di Pineto, se ne hanno forza e capacità, altrimenti, che prendessero atto del loro svilente fallimento e vadano finalmente a casa”.
