Una smentita sulla notizia che, dopo una cena svolta tra Paolo Tancredi, Dodo Di Sabatino e Luciano D’Alfonso, “si sarebbe indicato proprio Dodo Di Sabatino come candidato sindaco del Pd per le prossime elezioni comunali”. A chiederla è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Teramo, Fabio Berardini, che, stanco dei tira e molla dell’attuale amministrazione, denuncia la poca chiarezza di alcuni componenti del consiglio comunale e dei rappresentanti politici, in vista dei possibili accordi per la prossima consiliatura.
“Adesso basta”, scrive in una nota, tornando a chiedere le dimissioni del sindaco Maurizio Brucchi che, dopo i danni causati ai commercianti teramani con i lavori del corso, dimostrerebbe un gesto di grande coraggio, invece di continuare a “rimanere a galla tra i ricatti incrociati di gattiani, dodiani e dalfonsiani”.
E parla di un’agonia della città a causa dell’incompetenza dell’attuale amministrazione il movimento pentastellato che ricorda come il consiglio comunale non sia stato più convocato da mesi proprio per i litigi interni alla maggioranza.
“Basta ai ricatti per raggiungere quella poltrona o quell’incarico nella partecipata”, continua Berardini, “basta alle cene o aperitivi tra membri dello pseudo centro destra o centro sinistra (peraltro mai smentite pubblicamente) in cui vengono spartite le future candidature di Teramo”.
Più trasparenza nella gestione degli affari comunali, con particolare attenzione per gli affidamenti diretti, un nuovo progetto di raccolta differenziata per far risparmiare i cittadini, il baratto amministrativo, nuovi fondi per turismo e commercio, un ufficio ad hoc per monitorare e risparmiare sulle utenze, seria lotta agli sprechi, sono alcune delle richieste fatte dal Movimento insieme ad una commissione di indagine sui conti Te.Am. E allo sviluppo della mobilità sostenibile.
“Questi sono solo alcuni dei punti della nostra attività che sono rimasti privi di considerazione”, conclude la nota, “da parte di un sindaco che viene quotidianamente accoltellato alle spalle dai propri consiglieri di maggioranza”.