“Siffatto gesto – si legge nella nota – è la dimostrazione evidente di come il berlusconismo inteso come concezione personalistica ed affaristica della politica e della gestione della cosa pubblica abbia ormai fatto breccia e condizionato parte della classe dirigente del centrosinistra”. Il siluramento della Di Tecco, assessore all’Istruzione, è arrivato dopo settimane di polemiche montanti. Casus belli è stato un documento, firmato dall’ormai ex assessore insieme a Marta Illuminati e Vincenzo Fiorà per Sel e da Ida Nardi per Rifondazione, in cui il 12 aprile scorso si chiedeva il rinvio dell’ordine del giorno del consiglio.
Nel comunicato i Comunisti Italiani criticano Monticelli per la sua posizione riguardo Fiorà, espulso da Sel venerdì scorso e al quale dovrebbero essere affidate le deleghe della Di Tecco. “Qualcuno sarebbe legittimato a pensare ad un atteggiamento schizofrenico – si legge – ma in realtà l’atto di revoca è da considerare manifestazione di un disegno lucido da parte del Pd volto ad emarginare le forze comuniste e di sinistra”.
“Con rammarico – si conclude – occorre evidenziare che in tutta questa situazione assordante è stato il silenzio del Pd, provinciale e locale, incapace di assolvere al ruolo che compete al maggior partito della coalizione di gestire e contribuire a risolvere unitariamente ogni e qualsiasi problematica”.