Questa mattina centinaia di aziende hanno partecipato all’incontro che si è svolto a Villa Corallo a Sant’Omero con gli interventi di Marco Calabrò (Ministero dello Sviluppo) e Corrado Diotallevi di Invitalia (soggetto attuatore degli interventi di reindustrializzazione dell’area). Il 14 ottobre scade la “call” di Invitalia per la manifestazione di interesse da parte di chi vuole investire nell’area (53 Comuni, 13 nel teramano): imprenditori locali ma anche provenienti dal resto dell’Italia e dall’estero.
Insieme ai tecnici del Ministero, la Regione Abruzzo con il vicepresidente Giovanni Lolli che è entrato nel dettaglio dei bandi di competenza che si “integrano” con quelli nazionali perché possono finanziare progetti al di sotto del milione e mezzo. La Regione ha 23 milioni di euro – per tutto l’Abruzzo – e interverrà anche con strumenti cosiddetti in “de minimis” (finanziamenti fino a 200 milioni di euro) e con le agevolazioni al credito. Poi finanziamenti per “attività di ricerca” e “attività ambientale”. La Regione, inoltre, finanzia le imprese che per tre anni si servono di un ricercatore (40 mila euro); oltre al FESR ci sono le misure del Por Fse (politiche del lavoro). La maggior parte dei bandi uscirà da novembre a gennaio.
“Tempi certi definiti dal decreto, tre anni, e la tabella di marcia finora assolutamente rispettata” ha spiegato Calabrò “ questa call ci serve per capire come calibrare i bandi: con la legge 181, ad esempio, possiamo finanziare progetti di investimento da un milione e mezzo ma se pervenisse un progetto molto pesante, da venti milioni di euro, possiamo attivare altri strumenti come i Contratti di svilluppo. Poi c’è un sistema di leve fiscali e di incentivazioni, integrate fra loro e ci sono gli interventi infrastrutturali. Quindi questa fase è molto importante per costruire il Piano, per capire di cosa ha bisogno questo specifico territorio”. Fra le misure citate e di “nuova generazione” Calabrò ha citato Industria 4.0; un intervento molto veloce, senza bando, dedicato all’incremento di competitività e innovazione attraverso agevolazioni fiscali e leve di incentivazioni.
“Una nuova logica, strumenti flessibili, un’offerta localizzativa – ha detto Diotallevi – privilegiando i progetti che possano creare occupazione ora non in tempi biblici. La prima cosa, quindi, è quella di incentivare le attività in aree vocate agli insediamenti industriali, dove non ci sono problemi ambientali o di bonifiche che allungherebbero i tempi. Mettiamo sul piatto semplificazioni di procedure, accordi con il mondo del credito, interventi infrastrutturali con una visione realistica: si deve trattare di opere che siano aggredibili nell’ambito della durata dell’accordo che è di tre anni. Strategico il pacchetto della strumentazione agevolativa che sarà calzato su misura delle esigenze che emergono”.
Questa mattina gli interventi dei tecnici si sono alternati con le domande degli imprenditori che hanno avuto modo di chiarire gli aspetti relativi alle modalità operative del percorso individuato da Invitalia.