Roseto. Sono stati la crisi di Lampedusa e la questione giustizia i due temi toccati da Antonio Di Pietro nella sua visita elettorale a Roseto. Proveniente direttamente da Roma e poi diretto a Lanciano, il presidente dell’Italia dei Valori ha anche parlato della campagna referendaria che si terrà nel giugno prossimo. Accompagnato dallo stato maggiore dell’Idv abruzzese, Di Pietro non ha voluto toccare gli aspetti più prettamente politici delle prossime amministrative di maggio.
“Deploriamo il governo che non ha previsto nè elaborato una strategia” riguardo l’emergenza immigrati a Lampedusa, ha detto Di Pietro. Nell’isola, ha continuato, “le persone sono state lasciate come bestie per esasperare la situazione e per far desiderare la loro espulsione”, ha proseguito. L’ex magistrato a Roseto era accompagnato dai vertici regionali dell’Idv, Alfonso Mascitelli e Carlo Costantini, dai referenti della provincia di Teramo, Augusto Di Stanislao e Mauro Sacco, e dal responsabile cittadino del partito Domenico Cappucci. “In parlamento si stanno facendo leggine non in favore della giustizia degli italiani ma di quella del premier”, ha detto Di Pietro a proposito delle polemiche di questi giorni sul processo breve. “Il 12 e il 13 giugno dobbiamo sfidare Berlusconi – ha continuato – che ha sempre detto di avere la fiducia degli italiani, ma con il referendum sul legittimo impedimento i cittadini possono ritirare questa fiducia per tornare al voto al più presto”.
Di Pietro ha lasciato ai referenti abruzzesi tutti i commenti riguardanti la politica locali. “A Roseto ci sono state forzature sui metodi per impedire un collante al centrosinistra”, ha dichiarato Alfonso Mascitelli, che ha anche mostrato interesse per il documento dei dissidenti Pd uscito venerdì. “Dal Pd non ci è arrivata nessuna risposta, neanche negativa”, ha dichiarato il referente rosetano dell’Idv Cappucci. “La nostra è una proposta politica che non può confonderci né col centrodestra né col Pd locale, che con noi non ha voluto avere nessun rapporto”, ha aggiunto Cappucci nel corso dell’incontro in un Palazzo del Mare gremito, al quale erano presenti anche gli esponenti locali dei vari partiti di sinistra e alcuni dei firmatari della lettera dei dissidenti, tra cui anche l’ex assessore alla Cultura Sabatino Di Girolamo.