Teramo. Sfigurata, simile a uno scenario post bellico, rimessaggio degli attrezzi. Sono questi alcuni degli appellativi utilizzati da Ilaria De Sanctis, presidente dell’Unione Comunale del Pd di Teramo, per descrivere lo stato in cui versa la famosa villa comunale di Teramo, causato, secondo la De Sanctis, dai lavori in piazza Garibaldi.
“Il 4 febbraio 2008 apriva il cantiere di piazza Garibaldi, quello che avrebbe dovuto in soli 18 mesi cambiare Teramo” accusa la presidente. “Peccato che, a distanza di ben 3 anni, il cambiamento tanto sponsorizzato dalla giunta di centrodestra altro non si è rivelato che l’ennesimo proclama non mantenuto. Con grande disappunto, la giunta Brucchi, nel segno della continuità con quella Chiodi, ha gettato piazza Garibaldi nel caos e consegnato la Villa Comunale al degrado e alla desolazione, ridotte ingiustamente a deposito di cantiere. Soprattutto la Villa Comunale, orto botanico ideato da Ignazio Rozzi tra il 1869 e 1875,è purtroppo un pavido ricordo della nostra infanzia. Oggi sfigurata, assomiglia molto di più ad uno scenario post bellico. Abbandonata al suo destino,costretta ad essere rimessaggio degli attrezzi per i lavori dell’Ipogeo, ha perso la sua vocazione di gioiello verde nel cuore di Teramo”.
Insomma, tuona la De Sanctis, la Villa Comunale sarebbe ormai “terra di nessuno”: alberi divelti, erba incolta, giochi distrutti e pericolosi e, nonostante tutto, messi a disposizione dei bambini, busti esposti avvolti da filo spinato e invasi da rovi ed erbacce di ogni tipo, panchine rotte, aiuole cancellate, reti metalliche instabili, oltre alla carenza di pulizia e all’eliminazione di molte specie di piante per lungo tempo emblema delle biodiversità della villa comunale.
Il Partito Democratico di Teramo chiede pertanto al “sindaco del fare” e all’assessore all’Ambiente di disporre celermente misure adeguate per la cura, il ripristino e la messa in sicurezza della villa e dei suoi monumenti, affinchè i teramani possano di nuovo riappropriarsi di un luogo così importante.
“Speriamo, che questa volta, però” conclude Ilaria De Sanctis, “prima di essere sorpresi da manifesti con su scritto “FATTO”, saremo colpiti dall’ operatività fattiva ed effettiva del primo cittadino!”.