Si è svolta oggi pomeriggio una accalorata riunione tra amministrazione, dirigenti scolastici e genitori all’interno della sala consiliare del Municipio a Teramo.
Argomento, i controlli all’interno delle scuole dopo il terremoto del centro Italia. Il primo cittadino Maurizio Brucchi, che ha esordito dicendo di parlare da padre prima che da sindaco, ha informato che la verifica statica compiuta su tutti i 31 edifici scolastici presenti sul territorio teramano ha dato risultati positivi e, a parte qualche piccola fessurazione e qualche calcinaccio, non ci sono stati danni a vista, per cui le scuole possono tranquillamente riaprire.
Solo in tre edifici, la Zippilli, la scuola di Villa Vomano e la San Giuseppe, sono interventui i tecnici della Protezione Civile, per controllare l’andamento dei lavori nel primo caso, e verificare la consistenza delle piccole crepe all’intonaco negli altri due.
La verifica strutturale antisismica però, quella che effettivamente riscontra la tenuta dell’edificio in caso di terremoto, è stata eseguita solo su 12 dei 31 istituti. Per i restanti 19, invece, bisognerà aspettare che si trovino i 220 mila euro necessari per effettuarla, sebbene una richiesta sia già stata fatta alla Regione. Brucchi, però, ha assicurato che il completamento di questa operazione dovrebbe essere fatto nei prossimi mesi e proprio per questo ha convocato, per giovedì prossimo, un incontro con gli ordini degli ingegneri, geometri, architetti e geologi per chiedere loro la massima collaborazione.
Inoltre ha assicurato che metterà la documentazione di tutti gli istituti a disposizione dei cittadini, anche sul sito dell’ente, in modo che ciascuno potrà verificare lo stato delle cose per ogni singola scuola.
E non si è sottratto al confronto, a tratti anche acceso, con i genitori, preoccupati per la sicurezza dei loro figli. “Nessuno ha intenzione di nascondere nulla”, ha detto il primo cittadino, mostrando comprensione con quanti hanno espresso le proprie preoccupazioni e non negando l’evidente mancanza di fondi necessari per mettere tutte le scuole a norma.
“Quest’anno le prime risorse saranno investite sulla scuola” ha assicurato, pur evidenziando la difficoltà nel reperimento dei fondi che costringerà inevitabilmente l’amministrazione a dover rivedere il piano scuole (troppe e vecchie), puntando invece su due o tre poli scolastici a norma. E a chi ha proposto la rischiesta dei Musc, come hanno fatto anche altri Comuni abruzzesi, Brucchi ha risposto che la domanda verrà presentata, sebbene sia difficile che vengano concessi a Teramo vista la presenza di territori che ne hanno molto più bisogno.
“Le nostre scuole sono agibili”, ha sottolineato il sindaco, cercando di rincuorare una mamma che aveva detto di essere arrivata all’incontro preoccupata e di uscirne ancora preoccupata. “Certo, non possiamo dare la sicurezza al cento per cento che non accadrà niente”, ha continuato Brucchi, “ma non farò mai nulla che possa mettere a rischio la sicurezza dei nostri bambini”.
E, vista la richiesta pervenuta prorpio oggi dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, che ha deciso di far slittare di una settimana la riapertura delle scuole superiori provinciali, anche nelle scuole elementari e medie di Teramo la prima campanella potrebbe essere rimandata al 19 settembre. In questo modo si potrebbero effettuare ulteriori verifiche ma solo nel fine settimana e dopo una nuova riunione con i dirigenti scolastici, ne verrà data conferma.
Le 19 scuole in cui non sono state effettuate ancora le verifiche sismiche sono: De Albentis, Michelessi, Savini, San Giuseppe, San Giorgio, Piano della Lenta, D’Alessandro, De Jacobiis, San Berardo, Villa Mosca, Elementare San Nicolò (zona Peep), Elementare Nepezzano, Scuola materna Nepezzano, Sant’Atto, Villa Vomano, Frondarola, Villa Ripa, Fornaci-Cona, Elementari Villa Vomano.