Una conclamata incapacità di programmare interventi che garantiscano la sicurezza dei bambini. E’ forte l’accusa che i gruppi consiliari del Pd e di Teramo Cambia fanno al sindaco Maurizio Brucchi, reo, dopo due anni di mandato e dopo aver ricoperto anche in precedenza il ruolo di assessore ai lavori pubblici, di non saper fornire una fotografia dello stato di salute e dell’adeguamento alle normative sulla sicurezza del patrimonio immobiliare scolastico comunale.
“E’ inaccettabile e irresponsabile”, scrivono i capogruppi Gianguido D’Alberto e Antonio Filipponi, “che, soprattutto dopo la drammatica esperienza del sisma del 2009, si sia costretti a dover rincorrere affannosamente, sotto le giuste, legittime incalzanti pressioni dei cittadini, l’emergenza dettata dai recenti eventi sismici, a pochi giorni dalla riapertura dell’anno scolastico, per avere un quadro certo e rasserenante di una situazione tutt’altro che lineare, prevalentemente determinata dalla mancanza di una organica ed efficace programmazione pluriennale di interventi mirati ad ottenere miglioramenti sismici e ad incrementare il livello di sicurezza negli edifici scolastici”.
E in particolare è sui nidi che si sofferma l’attenzione dei due gruppi di opposizione, visto che una delibera del 2013 attesta che nessuna struttura comunale in cui si erogano servizi per la prima infanzia è a norma con la certificazione antisismica. E anche se i nidi potevano continuare ad essere operativi, si dovevano dare tempi certi per risolvere la situazione.
Invece, a parte i lavori di via Diaz, per gli edifici di via Brigiotti, di San Nicolò e la scuola della Gammarana è stata approvata solo la progettazione preliminare (ma non quella definitiva) che non è sufficiente per poter accedere ai finanziamenti, mentre per gli altri non esiste neanche una bozza di progetto.
Amministrazione che, a detta dei due gruppi, non ha partecipato neanche al bando regionale di oltre 3 milioni di euro destinato proprio alla messa in sicurezza dei nidi, e che nel bilancio comunale 2016 non ha previsto nessun intervento di miglioramento sismico per le scuole, oltre a non aver spiegato ancora il motivo per il quale gli interventi sulle scuole di via Tevere e Risorgimento non siano stato effettuati.